Tolkien
Tratto dal sito The Grey Havens - Traduzione di Tiziana Gerace

a domanda si riferisce alle revisioni effettuate sul capitolo di Gollum “Indovinelli nell'oscurità”, non alle variazioni minori realizzate all'interno del libro.]

Nell'edizione originale de “Lo Hobbit” del 1937 Gollum di propria volontà scommette il suo anello nel gioco degli indovinelli, l'accordo è che Bilbo riceverà un “regalo” in caso di vittoria. Gollum, infatti, è sbigottito quando non può mantenere la promessa perché ha smarrito l'anello. In alternativa, mostra a Bilbo la strada per l'uscita ed entrambi si lasciano pacificamente.

Mentre la stesura de Il Signore degli Anelli proseguiva la natura dell'anello cambiava. Non più un “conveniente congegno magico”, esso diviene un irresistibile oggetto di potere ed il comportamento di Gollum, a questo punto, appare inspiegabile, effettivamente inverosimile. Nell'abbozzo del capitolo “L'ombra del passato” Gandalf appare molto impacciato nel tentativo di fare apparire credibile l'episodio, ma non ci riesce del tutto.

Tolkien risolse il problema riscrivendo il capitolo nella sua forma odierna, in cui Gollum non aveva alcuna intenzione di cedere l'anello ma piuttosto, se avesse perso, avrebbe mostrato a Bilbo l'uscita. Inoltre, Gollum divenne più miserabile, come se fosse stato schiavizzato e tormentato dall'Unico Anello. Allo stesso tempo la rivendicazione di Bilbo dell'anello fu tagliata.

[Bisogna fare attenzione nell'ultimo punto. Ci sono due versioni implicate, ben riassunte nel prologo: “I pareri dei commentatori sono discordi, se considerare veramente, cioè in base alle regole del gioco, l'ultima domanda di Bilbo come un vero e proprio ‘enigma' oppure come una semplice ‘domanda'; ma tutti sono d'accordo nel dire che Gollum, avendo accettato la sfida e tentato di risolvere l'ultimo quesito, era irrevocabilmente tenuto a rispettare la promessa.” ( La compagnia dell'anello , pag. 37). Quindi, è la vittoria di Bilbo ad essere discutibile. Ciò nonostante ha difatti vinto, anche se in termini tecnici, aveva pienamente diritto al premio che, nella vecchia versione, era l'Anello. Ad ogni modo, nella nuova versione non aveva alcun diritto sull'Anello, vincendo o meno l'Anello non era la posta in gioco.]

In termini testuali, esistono due versioni dell'episodio. Tolkien abilmente trasformò questa circostanza in parte della storia suggerendo che la prima volta “Bilbo aveva mentito” (sotto l'influenza dell'anello) per rafforzare il suo diritto. (Bilbo scrisse questa versione nel suo diario, che fu “tradotto” da Tolkien e pubblicato come “Lo Hobbit”; da qui l'errore nelle prime edizioni, più tardi “corrette”.) Questa nuova serie di eventi all'interno della storia è spiegata chiaramente in “A proposito della scoperta dell'Anello” (Prologo) ed è riconosciuta da quel momento in poi per il resto della storia (per esempio in “L'ombra del passato” ed al consiglio di Elrond).

“Lo Hobbit”, così come è stato presentato, ora si adatta molto bene al nuovo scenario, anche se Tolkien, per ragioni letterarie, lasciò la questione alla disonestà di Bilbo (era una complicazione irrilevante che avrebbe intricato tutto il resto.) Il presente tentativo di tornare indietro e vedere il disegno nel suo complesso è reso più complicato dal fatto che compaiono due diverse prove della disonestà perpetrata da Bilbo. La prima, più esplicita, è che quando inizialmente racconta la sua storia a Gandalf e ai nani lascia l'Anello completamente fuori dal discorso, questo è indubbiamente il motivo per cui Gandalf “lanciò a Bilbo una strana occhiata da sotto alle sopracciglia irsute” (Lo Hobbit, pag. 142). Più tardi, (dopo l'episodio dei ragni) rivela di avere l'Anello, e deve essere stato a questo punto che inventa la storiella di “aver vinto un regalo” (un incredibile evento, date le circostanze). Comunque, nel testo non c'è alcun cenno a questo secondo momento di disonestà (come già evidenziato, sarebbe stato un grave errore letterario). Ai lettori non è data alcuna indicazione quando “Balin insistette per raccontare da capo la storia completa di Gollum […] con l'anello al suo posto giusto”. ( Lo Hobbit , pag. 217) e Bilbo non risponde con la ”vera” storia, esattamente come descritto nel capitolo V. A questo punto, “A proposito della scoperta dell'Anello” nel Prologo è un preludio necessario a Il Signore degli Anelli.

 

Riferimenti:

•  Lo Hobbit (annotato da Douglas A. Anderson), pag. 142 (Capitolo VI), pag. 217 (Capitolo VIII), “Indovinelli nell'oscurità” (Capitolo V); Capitolo VI (nota 2, pag. 141), Capitolo VIII (nota 11, pag. 217), Appendice A: la versione originale è qui annotata

•  La compagnia dell'anello, “A proposito della Scoperta dell'Anello” (Prologo)

•  J.R.R. Tolkien, A Biography, 203 (V, 2)

•  The Road to Middle-earth, 59-60 (3, “The Ring as ‘Equalizer'”)

•  The Return of the Shadow (History of Middle-earth VI), 75, 79-81, 84-87 (First Phase, III), 261-265 (Second Phase, XV).

Contributi:

William D.B. Loos, Wayne G. Hammond Jr


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