Storia politico militare della Terra di Mezzo
La Prima Era: guerre, armi e battaglie
di Giordano "Naerfindel" Gelm

a prima battaglia si svolge prima che nel cielo compaiano il Sole e la Luna e prima dell'avvento dei Noldor nella Terra di Mezzo. L'attacco viene sferrato poco dopo l'arrivo di Melkor e Ungoliant nella Terra di Mezzo; Ungoliant, ferita dai Balrog di Melkor, fugge verso sud, ma la potenza di Melian riesce a impedirle di entrare del regno di Elwe Thingol (S 113).

In questa prima battaglia del Beleriand sono coinvolti i Sindar di Re Thingol, gli Elfi Verdi di Denethor e gli Elfi della Falas di Círdan, che ricevono l'aiuto di un contingente di Nani.

Gli Orchi escono da Angband in due ampie schiere, modalità che Morgoth adotterà anche in tempi successivi. La prima si dirige ad occidente nelle distese tra il Sirion e il Narog dove saccheggia in lungo e in largo. Va sottolineato che a quel tempo gli Elfi vivevano in piccoli gruppi, sparsi un po' ovunque nel regno di Thingol; una concentrazione di Elfi era presente solo a Menegroth e nelle Falas (S 113). Ciò facilita la devastazione da parte dei nemici che possono colpire gruppi isolati e ritarda l'organizzazione della contro offensiva da parte dei Sindar. Gli Orchi calano al sud e sbaragliano Círdan, che è costretto a ritirarsi nelle due fortezze di Eglarest e Brithombar (S 113). A questo punto Thingol si trova tagliato fuori dalle Falas, e Menegroth si trova presa tra due fuochi. A occidente gli Orchi sono vittoriosi.

L'altra schiera di Orchi muove da oriente, e cala nel Beleriand attraverso le piane tra il Celon e il Gelion (S 113). Questa zona è un punto debole per il Beleriand, infatti a nord dei due rami del Gelion si apre il varco che sarà più tardi conosciuto come Varco di Maglor, attraverso il quale si può passare rapidamente e senza ostacoli da Ard-Galen al Beleriand Orientale. Elwe riesce a chiedere aiuto a Denethor, signore degli Elfi Verdi dell'Ossiriand. L'armata degli Orchi è così intercettata dalle armate di Thingol, usciti dalla foresta di Region, e da quelle di Denethor che muove dall'Ossiriand. Gli Eldar attaccano gli Orchi a nord di Andram, nella piana situata a metà strada tra l'Aros e il Gelion. L'esercito degli Orchi è così preso tra due fuochi, e i nemici vengono rapidamente sconfitti; per il nemico è una vera disfatta (S 113). Gli Orchi superstiti che fuggono verso nord sono massacrati dalle asce dei Nani di Belegost, usciti da monte Dolmed e piombati nella zona attraverso la Strada dei Nani e il guado di Sarn Athrad (S 113-114).

Sul fronte sud però la vittoria degli Elfi ha un caro prezzo. Gli Orchi riescono a circondare Denethor e la sua guardia del corpo sull'Amon Ereb. Gli Elfi Verdi infatti sono armati alla leggera e non hanno armi d'acciaio (S 111). Gli Orchi invece sono calzati di ferro e hanno gli scudi e grandi lance con ampie lame (S 114). Thingol e i Sindar giungono troppo tardi: la retroguardia degli Orchi viene sì scacciata dall'attacco dei Sindar, che lasciano sul campo mucchi di cadaveri, ma quando riescono a farsi strada tra i nemici, Denethor è già morto (S 114).

Quando Elwe Thingol ritorna verso occidente gli giunge però la notizia che gli Elfi delle Falas e sono stati sconfitti e costretti al limite del mare. A questo punto, per mettere al sicuro gli Elfi dai nemici, che ad occidente hanno la possibilità di dilagare, Elwe decide di richiamare nel Doriath tutte le sue genti, cui si aggiungono anche molti degli Elfi Verdi. Melian, ricorrendo ai suoi poteri, crea una Cintura di incantesimi attorno alle foreste di Region e Neldoreth (S 114). Nel regno di Thingol viene così stabilita una pace vigile e nessuno può entrare contro il volere di Elwe e Melian; al di fuori però vi è gran pericolo e paura dato che i servi di Morgoth vagavano a piacimento un po' ovunque, tranne nei porti murati delle Falas (S 114). Si può dire che dopo questa battaglia Morgoth, pur avendo perso lo scontro sul campo, può mandare schiere di Orchi ad occupare tutto il Beleriand.

La conseguenza più importante della prima battaglia del Beleriand è però la chiusura del Doriath, che da quel momento, e fino alla sua caduta, sarà un rifugio sicuro per i Sindar e i loro alleati. Ma volendo vedere più in là va detto che la chiusura del Doriath e la concentrazione di Sindar all'interno della Cintura acquisterà una rilevanza ancora maggiore nel momento dell'arrivo dei Noldor, i quali andranno a colmare quegli spazi lasciati liberi, o quasi, dai Sindar. In tal modo Thingol avrà così anche il pretesto per concedere ai principi dei Noldor quelle terre sulle quali egli non esercitava più un controllo diretto. Al tempo stesso si eviteranno attriti tra Sindar e Noldor a livello di insediamento e occupazione di alcune aree che i secondi andranno ad abitare. Su questa questione ci sarà comunque modo di tornare.

Per quanto concerne gli Elfi Verdi, dopo la perdita del loro capo Denethor, essi non si impegneranno più una guerra aperta e diventeranno una stirpe a sé stante, stanziata nella terra dei sette fiumi, l'Ossiriand (S 114). Passeranno più di cinquecento anni prima di vedere gli Elfi Verdi impegnati in un'azione di guerra.

Volendo trattare di dettagli bellici, la prima battaglia mostra gli Elfi impreparati ad un attacco massiccio da parte delle forze nemiche, che infatti riescono a sfondare a ovest. Dove però gli Elfi hanno la possibilità di organizzarsi l'esito è ben diverso. Merito degli evidenti contatti e del coordinamento delle azioni tra Elwe e Denethor. A provocare il disastro di Amon Ereb è infatti l'equipaggiamento degli Elfi Verdi, che non possono tenere testa agli Orchi armati di tutto punto. I Sindar si dimostrano invece un esercito molto efficace e ben armato: sconfiggono il nemico e lo costringono a battere in ritirata, lasciando moltissime vittime sul campo. Se i Sindar sono infine costretti a riparare in Eglador è probabilmente un fatto dovuto più a una questione di numeri che non all'abilità bellica e all'equipaggiamento.

Considerando l'abilità e la forza dimostrate dai Sindar sul campo di battaglia, è un vero peccato che essi non abbiano mai voluto partecipare in modo significativo alle campagne che saranno condotte dai Noldor nei secoli a venire. Questo fatto è dovuto alla precisa scelta che ha portato alla chiusura del Doriath e a una politica di conservazione attuata da Thingol e Melian.

Gli Elfi delle Falas invece avevano dovuto soccombere quasi subito di fronte all'urto delle schiere nemiche. Credo ciò sia imputabile al fatto che essi, a differenza dei Sindar loro congiunti, non avessero ancora a disposizione gli armamenti su cui poteva contare invece Elwe Thingol, ottenuti grazie ai contatti con i Nani.

Un'ultima nota. A quest'epoca l'alleanza e la collaborazione tra Elfi, Sindar in particolare, e Nani risulta particolarmente efficace. I Nani di Belegost infatti intervengono in favore degli Elfi sterminando i nemici in ritirata e contribuiscono ad allentare la presa del nemico sul Beleriand Orientale. Come già detto si tratta di territori abbastanza vulnerabili, e la presenza di contingenti di Nani alleati coi Sindar fa sì che la zona possa essere ben controllata e vigilata. Purtroppo, l'alleanza tra i Sindar e i Nani non avrà altre occasioni di rendersi così efficace, ciò a causa dell'arrivo dei Noldor che, stanziandosi nel Beleriand, andranno a ridisegnare tutta una serie di alleanze e di rapporti tra i popoli della Terra di Mezzo.

 

           
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