I Popoli Elfici di Arda
di Michael Martinez - Traduzione di Tolman

na prima (e a quanto pare abbandonata) tradizione riguardo agli Avari dice che i loro capi erano Morwë e Nurwë. Se i Noldor ed i Lindar che divennero Avari avessero avuto capi, Tolkien potrebbe aver ridato vita ai nomi di Morwë e Nurwë.

Gli Avari vissero presso Cuivienen per lungo tempo, ma alla fine dovettero abbandonare quella terra per via della Guerra d’Ira che cambiò la forma della Terra di Mezzo. Il mare interno di Helcar (che si era formato con la distruzione della Lampada Settentrionale, Illuin) fu prosciugato, e ne rimase solo una piccola parte che divenne il mare di Rhûn. Nurnen forse era un’altra parte delle antiche acque che sopravvissero ai tumulti della Guerra d’Ira.

Tuttavia alcuni degli Avari avevano lasciato Cuiviënen ancora prima della fine della Prima Era del Sole. Tolkien scrive che alcuni Avari avevano raggiunto il Beleriand prima della distruzione dei reami Eldarin. Anche gli Edain avevano incontrato degli Avari, diventandone amici, nelle terre orientali prima di giungere nel Beleriand, secondo quanto dice la storia di Bëor e Finrod. Naturalmente, c’erano anche dei Nandor ad est, ma all’epoca il loro numero doveva essere ridotto, visto che Denethor aveva radunato tutti quelli del suo popolo che poteva trovare quando li condusse nel Beleriand.

Gli Avari si mescolarono con i Nandor nelle vallate dell’Anduin, Eriador ed Ossiriand, ma solo pochi si stabilirono poi nel Doriath. Sembra che non avessero un bel rapporto con i Noldor. Quelli fra gli Avari che discendevano dal “secondo clan” pensavano che i loro cugini di Aman fossero arroganti.

Quando Oropher e Amdir (Malgalad) costruirono i loro regni fra gli Elfi Silvani nelle valli dell’Anduin all’inizio della Seconda Era (prima dell’anno 1000, quando Sauron cominciò la costruzione di Barad-dûr), devono aver riconosciuto l’eredità mista della gente Elfica che avevano scelto di governare (perché scegliere un nuovo nome, altrimenti?)

Gli Avari insegnarono agli Edain i rudimenti del linguaggio e della musica, entrambe arti che gli Elfi avevano sviluppato prima della loro divisione. Ma avrebbero avuto bisogno di sviluppare o praticare altre abilità, perché avevano anche bisogno di difendersi, nutrirsi e vestirsi.

Come i nani avevano rapporti commerciali con i Nandor, così devono averli avuti con gli Avari, ma quali guerre o avventure abbiano intrapreso non è stato descritto da Tolkien.

Egli non menzionò mai regni o “paesi” costituiti solamente da Avari, ma spesso ci si domanda come si dovesse immaginare la terra del Dorwinion. Viene menzionata nel “Lay di Leithian” e viene difficile credere che fosse qualcosa di diverso da un regno elfico all’epoca.

Gli Elfi Silvani

Si pensa che gli Elfi Silvani discendessero da un gruppo di Nandor rimasto dentro Boscoverde il Grande o presso le rive dell’Anduin. Ma dato che alcuni degli Avari si vennero a stabilire nel Beleriand si deve immaginare che altri si unirono ai Nandor delle Valli dell’Anduin. E quando gli Elfi non poterono più vivere a Cuiviënen probabilmente volsero le loro menti e cuori all’ovest. Gli Uomini stavano aumentando nelle terre orientali e ci sarebbero stati pochi incentivi per gli Avari a restare vicini alle tribù al servizio di Morgoth o guidate da capi che lo erano stati.

Gli Elfi Silvani una volta vivevano molto vicini su entrambi i lati del fiume, più o meno alla stessa latitudine della foresta di Lindorinand e di Boscoverde meridionale presso Amon Lânc. Attraversavano il fiume con delle barche e canoe e probabilmente cacciavano selvaggina nel bosco, pescavano, e forse commerciavano con i Nani di Khazad-dûm.

Come i Noldor ed i Sindar, gli Elfi Silvani avevano la possibilità di far vela ad ovest verso Aman quando erano stanchi della Terra di Mezzo. Pare che fossero in stretti rapporti con il porto di Edhellond vicino alla baia di Belfalas, benché nella Terza Era le comunicazioni fra gli Elfi del nord ed Edhellond apparentemente fossero diminuite.

La grande migrazione degli Elfi Silvani di Lorien nell’anno 1981 ridusse la popolazione di Lorien, ma non colpì il regno Elfico di Bosco Atro settentrionale. Ma sembra che il grande flusso di Elfi in fuga dalla Terra di Mezzo abbia infuso nella gente di Edhellond il desiderio di abbandonare le terre mortali.

Dopo la morte di Amroth e l’abbandono di Edhellond alcuni Elfi Silvani occasionalmente continuarono a prendere il mare. Il poema “la Nave Bianca” parla di un gruppo di Elfi che scendono l’Anduin; si dice che Legolas abbia costruito una nave in Ithilien e sia salpato ad occidente. E Mithrellas, la moglie di Imrazor in Numenoreano in una versione della fondazione della Casata di Dol Amroth, era un’Elfa Silvana che lasciò il marito dopo avergli dato due figli. Si suppone che fosse un’ancella di Nimrodel, e non è possibile che abbia lasciato la Terra di Mezzo prima di Amroth. Forse si unì ad una compagnia di Elfi che costruirono una nave presso Belfalas alcuni anni dopo la morte di Amroth.

Durante la Quarta Era gli Elfi Silvani di Lorien seguirono Celeborn aldilà dell’Anduin per costruire il regno di Lorien orientale. Il “Racconto di Aragorn e Arwen” implica che alcuni Elfi rimasero a Lorien ma non abbastanza da mantenere l’antico regno Elfico.

Thranduil, Re di Bosco Atro Settentrionale, permise al figlio Legolas di portare alcuni dei suoi sudditi a sud nell’Ithilien. Così Gondor godette di un rinnovamento dell’influenza elfica per almeno alcuni secoli, perché è improbabile che tutto il popolo di Legolas l’abbia seguito aldilà del mare.

Gli Elfi Silvani entrarono nelle grandi guerre della Seconda e Terza Era. Dettero assistenza agli Elfi di Eregion nella Guerra contro Sauron, e marciarono con Gil-Galad nell’Ultima Alleanza fra Elfi e Uomini. Elrond si affidò all’aiuto degli Elfi di Lorien in due e forse tre occasioni durante la guerra contro Angmar, e Thranduil combatté nella Battaglia dei Cinque Eserciti.

Anche Sauron attaccò il regno di Thranduil e Lorien appena prima e durante la Guerra dell’Anello. Alla fine, Thranduil e Celeborn risultarono vittoriosi contro gli eserciti di Sauron e in un certo senso gli Elfi Silvani prosperarono nella Quarta Era come mai prima di allora, espandendosi in quattro regioni da due che erano e godendo di una rinnovata amicizia con gli Uomini: Thranduil era alleato con gli Uomini della Valle e Legolas con la gente di Gondor.

I Sindar

Nel SIGNORE DEGLI ANELLI Tolkien dà l’impressione che i Sindar fossero tutti parte del medesimo gruppo, ma nel SILMARILLION si scopre che vi erano due gruppi di Teleri che divennero Sindar ed un terzo gruppo che si unì a loro. Gli Elfi Grigi avevano una cultura molto complessa all’epoca in cui apparvero i Noldor Esuli.

Consideriamo che gli Eglath vivevano nel Doriath e Dorthonion; i Falathrim a Brithombar, Eglarest e Nevrast; I Laegrim (Elfi Verdi) nell’Ossiriand e Doriath; e c’erano Elfi nello Hithlum che erano Sindar, imparentati con gli Eglath o con i Falathrim, o forse con entrambi.

Gli Eglath del Doriath commerciavano con i Nani di Nogrod e Belegost, i Falathrim, e probabilmente con i Laegrim. Menegroth era la più grande città Elfica della Prima Era (nella Terra di Mezzo) ed insuperata in bellezza e complessità da qualsiasi altra città costruita nella Terra di Mezzo in tutti i tempi.

Sotto la tutela di Melian la Maia e dei Nani di Nogrod e Belegost i Sindar divennero maestri tessitori, fabbri, costruttori, carpentieri, e guerrieri. Erano anche abili cacciatori e boscaioli, ma sebbene i Laegrim si rifiutassero di abbattere alberi gli Eglath ed i Falathrim usavano molto il legno.

I Sindar inventarono le rune Cirth, il tessuto grigio che gli Elfi usavano per “confondersi” con l’ambiente circostante, furono grandi marinai, ed in genere raggiunsero un livello di civiltà paragonabile in grandezza e nobiltà ai regni Elfici di Aman.

Dopo la Prima Era del Sole i Sindar guidarono la grande migrazione Elfica ad est, e Tolkien registra che l’Eriador fu largamente abitato da Sindar e Nandor all’inizio della Seconda Era. C’era Sindar anche in Eregion, sebbene la maggior parte degli Elfi che abitavano lì fossero Noldor.

Dopo la Guerra contro Sauron i Sindar furono apparentemente assorbiti dagli Elfi Silvani di Lorien e Bosco Atro, o andarono a stabilirsi nel Lindon. Diversamente dai Noldor la loro storia come popolo attivo e distinto nella Terra di Mezzo cessò con la guerra.

Molti dei Sindar attraversarono il Mare alla fine della Prima Era. Si stabilirono a Tol Eressëa nel porto di Avallonë ed ora sono dimenticati, ma sembra che non siano del tutto spariti dagli annali degli Uomini. Gli Eldar di Tol Eressëa fecero vela per Numenor in molte occasioni, recando doni e conoscenze, e furono messaggeri di Manwë durante i regni di Tar-Ciryatan e Tar-Atanamir.

Molti altri Sindar sarebbero partiti per Tol Eressëa durante e dopo la Guerra contro Sauron, e probabilmente altri ancora partirono dopo la Guerra dell'’ultima Alleanza. Negli ultimi anni della Terza Era parecchi Elfi attraversavano la Contea durante il viaggio per i porti. Indubbiamente diversi erano Sindar dell’Eriador che non erano più soddisfatti di vivere nella Terra di Mezzo.

I Noldor

Molte delle cronache degli Elfi si occupano dei Noldor e delle grandi tragedie delle loro casate principesche. Tolkien descrisse i Noldor come gli artigiani degli Eldar, ed le loro opere sia in Aman che nella Terra di Mezzo non ebbero rivali fra gli Elfi. I Noldor crearono le Tengwar, i Silmarilli, i Palantiri, e le lampade speciali che gli Eldar utilizzavano nella Terra di Mezzo. Queste brillavano di luce argentea o bluastra. Nella Terra di Mezzo i Noldor fabbricarono gli Anelli di Potere, che potevano superare ogni loro artefatto in potenza e valore, anche i Silmarilli, poiché gli Anelli erano stati progettati per aiutare gli Elfi a mantenere e curare il loro popolo nella Terra di Mezzo.

I Noldor stabilirono quattro regni nel Beleriand: Hithlum, Nevrast ( che più tardi fu abbandonato per Gondolin), Nargothrond, e la Marca di Maedhros. Hithlum, Nargothronod e la Marca ebbero un ruolo importantissimo durante le guerre contro Morgoth, ma ognuno fu distrutto dal nemico e le popolazioni uccise, schiavizzate, o disperse.

I Noldor del Beleriand trovarono rifugio nell’Ossiriand e nell’isola di Balar, e forse questa divisione si ripeté nella Seconda Era quando molti Noldor andarono ad est da Lindon per stabilirsi nell’Eregion. Quei Noldor che preferirono restare con Gil-Galad nel Lindon probabilmente erano quelli vissuti con lui a Balar. Allo stesso modo, i Noldor più desiderosi dell’alleanza ed amicizia dei Nani di Khazad-dûm dovevano essere i Fëanoriani che nel Beleriand furono stretti alleati dei nani degli Ered Luin.

Il regno di Gil-galad nel Lindon durò per tutta la Seconda Era. La città principale (e forse unica) era il porto di Forlond. I Sindar dell’Harlindon probabilmente vivevano lì o nei dintorni del porto, che dopo la loro migrazione ad est potrebbe essere divenuto una città Noldorin.

Tolkien non registra altri successi dei Noldor del Lindon, oltre alla vittoria contro Sauron. Gil-Galad governava la maggior parte dell’Eriador come il Lindon, e difese le terre fra gli Ered Luin e gli Hithaeglir il più a lungo che poté.

Gil-Galad eresse tre torri in vista del mare sui Colli Torrioni oltre la Contea. Queste sono le ultime espressioni dell’arte dei Noldor negli scritti di Tolkien. Tutti gli altri grandi porti ed artefatti erano già stati costruiti da tempo quando Gil-Galad edificò le torri per Elendil.

Sotto Gil-Galad i Noldor formarono il loro ultimo grande esercito nella Terra di Mezzo. Tuttavia, benché Elrond sostenesse che l’armata dell’Alleanza fosse la più grande dopo quella di Valinor che aveva distrutto Thangorodrim alla fine della Prima Era, i Noldor del Lindon erano solo un contingente dell’esercito dell’ Ultima Alleanza. Con ogni probabilità erano solo una piccola parte rispetto al gran numero di guerrieri che i Noldor avevano avuto nella Prima Era.

Dopo la caduta di Gil-Galad i Noldor continuarono a vivere nel Lindon e ad Imladris, e forse alcuni vivevano ancora a Lorien, o perlomeno vi si erano stabiliti con Galadriel. I Noldor marciarono in guerra sotto Cirdan ed Elrond ma non riuscirono a formare un esercito grande come quello di Gil-Galad, e col passare dei secoli molti fecero vela ad occidente, lasciandosi dietro sparuti gruppi.

Col finire della Terza Era né Cirdan né Elrond riuscirono a formare un esercito, ed anche insieme mancavano del potere di resistere a Sauron a lungo. Nella Quarta Era pochi Noldor rimasero ad Imladris per lungo tempo, e probabilmente alcuni altri rimasero a Mithlond e nel Lindon, ma scomparvero dalla storia e divennero poco più che un ricordo.

I Noldor rimasti in Aman durante la Prima Era continuarono a vivere a Tirion ma la loro città deve essere rimasta solo un ombra di come era in passato. Finarfin era il loro capo e guidò il loro contingente nell’Armata di Valinor. Tranne che per un caso, non sappiamo più nulla di loro dopo la Guerra d’Ira, ma quei Noldor che lasciarono la Terra di Mezzo si stabilirono ad Avallonë o in altri siti a Tol Eressëa e con i Sindar di quelle terre continuarono la loro amicizia con i Dunedain di Numenor.

Si dice nell’Akallabeth che Ar-Pharazôn guidò un esercito a Tirion, e tutti gli Elfi (Noldor) fuggirono dalla città. I Valar abbandonarono la custodia del mondo e fecero appello a Iluvatar, che diede loro l’autorità di cambiare il mondo e punire i Numenoreani. Ar-Pharazôn ed il suo esercito furono seppelliti da una grande frana che deve aver distrutto anche l’antica città degli Elfi. Perciò, con ogni probabilità, i Noldor di Aman furono costretti a trasferirsi a Valinor, o più tardi dovettero edificare una nuova città ad Eldamar.

Se i Palantiri furono davvero fabbricati da Fëanor come Tolkien suggerisce, devono essere rimasti a Tirion ( o altri posti in Aman) e solo più tardi nella Seconda Era riuniti in Avallonë. Ma questa sembra un po’ una forzatura per accordarsi con la leggenda della pietra Padrona posta in Avallonë. È più probabile che qualche altro grande artigiano oltre Fëanor fabbricò i Palantiri a Tol Eressëa e li mandò ad Amandil in Numenor come dono ai Fedeli.

Degli Eldar di Aman, solo Glorfindel pare che abbia lasciato quella terra durante la Seconda Era. Tolkien decise che quel Glorfindel di Imladris che aiutò Frodo era lo stesso Glorfindel che diede la vita per difendere la colonna di Profughi di Gondolin da un Balrog quando l’antica città fu distrutta. Nella Seconda Era Glorfindel fu rilasciato da Mandos e gli fu dato di nuovo un corpo. Ad un certo punto partì per la Terra di Mezzo e forse vi rimase a lungo nella Quarta Era (Tolkien non dice che Glorfindel sia montato sulla nave con Elrond).

I Falmari

Questi erano i Teleri che raggiunsero Aman, e comprendevano meno della metà dei Lindar che intrapresero il Grande Viaggio da Cuiviënen. Erano probabilmente il più grosso gruppo di Teleri (se si considerano gli Eglath ed i Falathrim come due gruppi distinti) ma erano comunque inferiori in numero ai Noldor di Aman.

I Teleri che raggiunsero Aman vissero prima per lungo tempo sull’isola di Tol Eressëa, impossibilitati a traversare il mare o ad unirsi agli altri Eldar. Quando infine Ossë insegnò loro a costruire navi fecero vela per Eldamar e si stabilirono sulle sue coste. Secondo Fëanor, i Noldor aiutarono i Teleri a costruire Alqualondë, il Porto dei Cigni, e fu da quel momento in poi che i Teleri (rinominatisi Falmari, i cavalcatori dell’onda) ed i Noldor divennero strettamente associati.

Olwë, fratello di Elwë, era il re dei Falmari. Della sua famiglia sappiamo solo che ebbe più di un figlio ed almeno una figlia, Earwen, che sposò Finarfin figlio minore di Finwë.

I Falmari avevano poco a che fare con Valinor ed i Vanyar. In genere non frequentavano le feste tenute in Valimar o sulle pendici di Taniquetil. Invece passavano il loro tempo sul mare o sulla costa.

Le Navi-Cigno dei Falmari, rubate dai Noldor quando il loro popolo andò in Esilio, secondo Olwë erano esemplari unici. I Teleri costruirono nuove navi dopo che i Noldor ebbero lasciato Aman, ma la natura di queste imbarcazioni non è veramente descritta. Un unico riferimento a navi senza remi da Tol Eressëa nell’Akallabeth suggerisce che i Teleri abbiano perfezionato la linea dei vascelli, ma se siano stati i Falathrim del Beleriand, o i Falmari di Aman, o entrambi, Tolkien non lo dice.

Dato che i Falmari si servirono di archi per difendere le loro navi dai Noldor può darsi che andassero a caccia nei boschi di Eldamar. Ci dovevano essere abbastanza alberi sia a Tol Eressëa che a Eldamar da permettere ai Falmari di fabbricare le loro navi e gli archi.

Benché avessero costruito le navi che portarono l’armata di Valinor nel Beleriand, i Falmari non parteciparono alla Guerra d’Ira. Non c’è altra menzione di loro nelle cronache di Aman, Numenor, o della Terra di Mezzo. È possibile che abbiano continuato a vivere sulle coste di Aman, diffondendosi lentamente a nord e a sud mentre le ere passavano ed il loro numero aumentava.

I Falmari probabilmente furono in scambio con gli Eldar di Tol Eressëa, ma quasi sicuramente ebbero poco o niente a che fare con i Dunedain di Numenor. Non c’era tradizione di amicizia fra i Falmari e gli Uomini, sebbene forse Elwing li influenzò a mostrare segni di amicizia per i Dunedain.

Sebbene l’Akallabeth dica soltanto che Ar-Pharazôn mise piede sulle spiagge di Aman e si accampò sul colle di Tuna, può darsi che un esercito di Numenoreani si sia diretto ad Alqualondë, se non altro per difendere la flotta da attacchi da quella direzione. Delle navi numenoreane devono aver anche bloccato il porto di Alqualondë, come Tol Eressëa stessa deve essere stata protetta da attacchi dal retro.

A differenza di Tirion Alqualondë probabilmente sopravvisse al cataclisma, ma potrebbe essere stata danneggiata dai cambiamenti apportati dai Valar al mondo. Ciò nonostante, è improbabile che ai Falmari sia stato negato il mare che tanto amavano. Come minimo, qualsiasi forma abbia preso Aman dopo essere stata allontanata da Arda, ci saranno stati mari per permettere ai Falmari di navigare, e forse anche nuove terre da esplorare.

I Vanyar

Sappiamo molto poco dei Vanyar.

Aiutarono a costruire Tirion su Túna ad Eldamar ma lasciarono la più antica delle città Elfiche molto prima che i Due Alberi venissero abbattuti da Melkor ed Ungoliant.

Il dono speciale dei Vanyar pare che fosse una superiore conoscenza della poesia e della musica, ma erano anche validi combattenti che marciarono nella Guerra d’Ira.

I Vanyar si stabilirono sulle falde di Taniquetil o nei boschi e nelle pianure di Valinor. Sebbene Tolkien dica che i Vanyar erano i più amati da Manwë fra gli Eldar, sembra che abbiano goduto di una stretta relazione con Oromë e forse anche Yavanna.

L’unica grande opera dei Vanyar che sia nominata è il racconto di Elemmirë “Aldudenië”. Questo Lamento potrebbe essere stato composto prima che i Noldor andassero in Esilio, dato che il SILMARILLION dice che era noto a tutti gli Eldar.

Alcuni dei Vanyar pare che siano andati in esilio con i Noldor. Elenwë moglie di Turgon era un’elfa Vanyarin che perì nell’Helcaraxë. Glorfindel, il grande signore Elfico di Gondolin che uccise un Balrog, potrebbe essere stato un Vanya o di discendenza Vanyarin.

I Vanyar sarebbero stati quelli meno danneggiati dall’invasione dei Numenoreani, sebbene quelli che vivevano sulle pendici di Taniquetil forse siano fuggiti dalle loro case per evitare di essere colpiti dalla grande frana che intrappolò l’esercito di Ar-Pharazôn.

Ingwë era il re dei Vanyar e si dice che vivesse su Taniquetil ai piedi di Manwë. Nelle leggende più antiche viene detto che suo figlio Ingwiel avesse guidato l’esercito dei Vanyar nella Guerra dell’Ira. In guerra i Vanyar marciavano sotto stendardi bianchi.


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