Storia politico militare della Terra di Mezzo
La Prima Era: guerre, armi e battaglie
di Giordano "Naerfindel" Gelmi

o scontro che assicura un lunghissimo periodo di pace alle genti del Beleriand ha luogo su Ard-galen nell'anno 60, quando già i regni fondati dai Noldor cominciano a prosperare. Morgoth è convinto, a torto, che gli Elfi siano a quel tempo troppo impegnati nei loro affari interni per dedicarsi alla guerra, e decide dunque di sferrare un nuovo attacco al Beleriand (S 139).

Sono tre le schiere di Orchi che escono fuori da Angband. La prima schiera irrompe nel Beleriand occidentale attraverso il Passo di Sirion, mentre la seconda giunge nel Beleriand orientale attraverso il Varco di Maglor, tra i Monti Azzurri ed i Colli di Maedhros, il punto più vulnerabile tra la difese naturali del Beleriand (S 139). La terza schiera invece, attraversato Ard-galen, attacca il Dorthonion. Si tratta della medesima tattica che Morgoth utilizzerà, con tutt'altro esito, quando sferrerà l'attacco successivo, ai tempi della quarta battaglia. Gli Orchi che calano verso il Dorthonion, la cui schiera costituisce il gruppo principale dell'esercito nemico, dovettero vedersela innanzi tutto con Angrod ed Aegnor, che dimoravano appunto in quelle regioni. I nemici vengono poi intercettati anche da Fingolfin e da Maedhros, i quali erano vigili e attenti alle mosse di Angband. L'esercito nemico, attaccato ai fianchi da ovest e da est e dovendo fronteggiare la resistenza trovata a sud, è costretto battere in ritirata, e gli Eldar danno il via all'inseguimento che si conclude con uno sterminio dei nemici su Ard-galen, dal quale nessuno scampa (S 139). In questo caso per gli Elfi è fondamentale la rapidità dell'azione, probabilmente ottenuta grazie all'impiego della cavalleria, che su Ard-galen può operare nel migliore dei modi. Significativamente l'ultimo atto di questo conflitto si svolge proprio davanti alle porte di Angband.

Le altre due schiere di Orchi, che dovevano essere di dimensioni più ridotte, vengono intercettate e distrutte dai contingenti degli altri Elfi. Dire come si svolgano i fatti è difficile; probabilmente ad est furono i figli di Feanor, che abitavano le contrade tra il varco di Maglor e i due rami del Gelion, ad intercettare la schiera che stava seminando rovina nel Beleriand. Ad ovest potrebbero essere intervenuti Finrod e Orodreth, entrambi stanziati con le loro genti lungo il Sirion, ma non è da escludere l'intervento di qualche banda di Elfi Grigi. Meno probabile un intervento degli Elfi delle Falas o della schiera di Turgon che erano stanziati in territori molto defilati rispetto alla zona dell'attacco.

Nel Silmarillion a questa battaglia è dedicato pochissimo spazio sebbene essa segni, in positivo, la storia del Beleriand per quasi quattro secoli. Non sappiamo tra l'altro quanto duri lo scontro, ma la cronaca che ci resta fa supporre che tutto sia avvenuto in un lasso di tempo abbastanza breve.

La Dagor Aglareb è una grande vittoria per gli Elfi, ma serve anche da monito: contro Angband vi è speranza di vittoria solo se tra i principi degli Eldar vi è accordo e sincronismo nelle azioni. Di questo sono ben consci i signori dei Noldor: secondo l'Alto Re, Fingolfin, solo il tradimento avrebbe fatto sì che Morgoth potesse rompere l'assedio (S 139).

Nonostante la vittoria, Angband non poteva però essere completamente circondata, e per questo le spie inviate da Morgoth riuscivano a entrare nel Beleriand (S 139-140). Inoltre durante la battaglia erano stati fatti dei prigionieri, ed è proprio tramite essi che Morgoth viene a sapere del giuramento dei Feanor e della sorte di Mandos (S 140). Morgoth si rende subito conto che la Sorte di Mandos può rivelarsi decisiva nella lotta contro gli Eldar, e per favorirne i contrasti e le divisioni. Ciò lo stimola ancora di più a mandare le sue spie nel Beleriand e a cercare di favorire il più possibile i dissensi tra le diverse stirpi degli Elfi, cosa che essi più temevano e che si rivelerà, alla lunga, un fattore decisivo.

La Dagor Aglareb è però anche una vittoria decisiva sul piano strettamente tattico militare: essa mostra come, al di là delle supposizioni del nemico, gli Elfi siano ben organizzati. La rapidità nell'azione, il coordinamento e la superiorità tattica e logistica dei Noldor emerge in modo netto: la vittoria sul campo è schiacciante. La cavalleria contribuisce in modo preponderante a coordinare e a rendere rapide le azioni tra i regni degli Eldar; le schiere di Morgoth sono pressoché prive di tali reparti, almeno che non si consideri paragonabile ad un reparto di cavalieri una schiera di cavalcalupi. La cavalleria degli Elfi permette all'Alto Re Fingolfin e al suo principale alleato, Maedhros, di giungere tempestivamente in aiuto di Angrod ed Aegnor, ma è anche fondamentale per percorrere a gran velocità la piana di Ard-Galen, seminando scompiglio e falcidiando le schiere di nemici che battono in ritirata.

Per il Beleriand, dopo la terza battaglia, inizia un lungo periodo di pace, anche se la guerra non cessa mai del tutto; Morgoth infatti troverà il modo di saggiare di tanto in tanto le forze dei nemici, prima di prepararsi agli attacchi massicci sul finire della I Era.


 

           
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