Breve storia di Arda
di Michael Martinez - Traduzione di Tolman

a mitologia di J.R.R. Tolkien su Arda (il Regno, la Terra) comincia con l’Ainulindalë (la Musica degli Ainur), una storia che parla di Ilúvatar, Dio, e gli Ainur (i Santi). Gli Ainur erano i primi figli del pensiero di Ilúvatar e cantavano per lui, dapprima da soli, poi in piccoli gruppi, fondendosi gradualmente in un unico coro.

Melkor (Colui che si Leva in Possanza), il maggiore degli Ainur, cominciò a seminare dissenso fra di loro creando una grande dissonanza nella Musica. Questo successe durante il primo Tema, ed Ilúvatar rispose al disaccordo ponendo un altro Tema, in cui Manwë fratello di Melkor cantava la parte principale.

Ma Melkor di nuovo combatté contro questo Secondo Tema, guidando gli Ainur ribelli nella loro caotica Musica, che cozzava contro la bellezza dei Temi. A questo Ilúvatar rispose con un Terzo Tema che gli Ainur non riuscivano a comprendere, poiché loro non ne erano fonte.

Ed Iluvatar fece loro cessare la musica, e mostrò loro una visione che dava significato alla loro Musica. Molti degli Ainur rimasero affascinati dalla Visione di Ilúvatar ed alcuni dei più grandi desiderarono renderla reale.

Ilúvatar acconsentì, e creò Ea (il Mondo che È). Poi i più grandi degli Ainur entrarono in Ea, e furono noti da allora come i Valar (le Potenze) che formarono l’universo ed il mondo. Il capo dei Valar era Manwë, che era quello più legato all’aria. Ulmo ed Aulë lavoravano con lui, ed erano legati strettamente all’acqua ed al tessuto della Terra. Ma anche Melkor entrò in Ea, e sebbene lavorò con gli altri per portare a frutto l’universo, quando infine il luogo dove avrebbero abitato i Figli di Ilúvatar fu costruito, Melkor si ribellò contro lo scopo prefisso e reclamò Arda per sé.

Arda era solo una piccola parte di Ea, e Manwë chiamò molti Ainur per aiutarlo ad allontanare Melkor da Arda. Ma Melkor rimase ad osservare mentre Arda veniva formata dai Valar e dai Maiar, e divenne invidioso di ciò che facevano. Così tornò ad Arda e combatté con i Valar, corrompendo e portando al suo servizio alcuni Maiar. Ma Tulkas, udendo che vi era guerra in Ea, entrò nell'universo e prestò la sua grande forza alla causa di Manwë. Ed allora Melkor fuggì di nuovo.

Così i Valar finirono di dar forma ad Arda, e vi portarono piante e animali, e per dar loro luce crearono due Lampade, Illuin (a nord) e Ormal (a sud). Al centro posero un grande lago, e nel lago un’isola, Almaren, dove potessero godere della luce di entrambe le Lampade.

Ma mentre i Valar riposavano delle loro fatiche Melkor ritornò in Arda, portando con sé in Ea molti degli ainur che avevano cantato con lui, e li condusse nelle regioni più settentrionali di Arda dove costruirono la grande fortezza di Utumno.

Quando Melkor si sentì pronto abbattè le Due Lampade e distrusse molto di quanto i Valar avevano costruito durante le ere. I Valar rimasero sconvolti ma non riuscirono a sopraffare Melkor prima che lui tornasse ad Utumno. Lì egli si stabilì con molti Ainur corrotti, fra cui i più grandi erano Sauron, Gothmog Signore dei Balrog, Draugluin il padre dei Lupi Mannari, Thuringwethil, ed altre potenti creature. Ma non tutti coloro che lui aveva corrotto seguirono fedelmente Melkor. Di questi, Ungolinat fuggi verso le regioni occidentali di Arda.

Qui i Valar si stabilirono, in una terra che loro chiamarono Aman (benedetta), su cui posero la loro benedizione. Innalzarono una nuova catena di monti, i Pelori, e fortificarono la loro terra (Valinor) contro Melkor. Erano riluttanti ad ingaggiare una nuova guerra contro di lui perché temevano di danneggiare la terra che Ilúvatar aveva scelto per i suoi Figli.

A Valinor i Valar crearono due luci, Telperion d’argento e Laurelin il dorato, i Due Alberi che davano luce a gran parte di Aman. Ma fuori da Valinor, nelle tenebre in fondo ai Pelori meridionali, Ungoliant tesseva le sue tele, creando una regione in Avathar dove nessuno osava entrare.

Alla fine la pazienza dei Valar fu ricompensata e scoprirono in Quendi che cantavano sotto le stelle nella terra di Cuivienen, che si stendeva molto ad est di Endor fra le colline pedemontane degli Orocarni, le montagne dell’est. Ma con loro rammarico i Valar seppero che i Quendi erano già stati scoperti da Melkor, e decisero di porre fine al suo regno nella Terra di Mezzo. Così iniziò la Guerra dei Poteri, ed il mondo cambiò nei grandi tumulti che seguirono. Ma Melkor fu sconfitto ed Utumno distrutta, tranne un piccolo avamposto ad ovest, Angband, e forse un altro paio di nascondigli. Melkor fu condotto a Valinor dove fu giudicato e messo al confino in Mandos, dalle cui sale nemmeno lui poteva fuggire. Qui per lunghe ere Melkor languì in prigionia finché non fu rilasciato sulla parola, e scoprì che i Quendi erano stati portati a Valinor dove avevano fatto fiorire una civiltà che lo lasciò stupefatto.

Allora Melkor decise di vendicarsi sui Quendi per l’umiliazione della sua prigionia. A questo fine cercò di carpirne la fiducia, ma i Vanyar ed i Teleri non lo ascoltarono. Solo i Noldor cedettero ai suoi inganni, ed alla fine i loro più grandi principi, Fëanor e Fingolfin, entrarono in una competizione, investigando sulla quale, i Valar scoprirono i disegni di Melkor.

Ma egli fuggì da Valinor ed eluse le ricerche. Ed infine visitò Avathar dove prese Ungoliant al suo servizio, e la condusse a Valinor. Qui essi abbatterono i due Alberi e uccisero Finwë, re dei Noldor, rubando molti tesori della casa di Finwë ed i tre Silmarilli, in cui ancora splendeva la luce dei Due Alberi.

Poi Melkor ed Ungoliant fuggirono verso la Terra di Mezzo, dove si disputarono il possesso dei Silmarilli, e Melkor fu costretto a chiamare in suo aiuto i Balrog contro di lei. Ed Ungoliant fuggì e si nascose nelle valli meridionali del Dorthonion, dove dette vita ad altre creature e crebbe i grandi Ragni che tormentarono la Terra di Mezzo per molte ere.

Melkor si stabilì ad Angband, ricostruendola e ristabilendo il suo regno nella Terra di Mezzo.

E mosse guerra a tutti i Quendi che vi abitavano. Ma presto i Noldor lo raggiunsero nella Terra di Mezzo, e per molti anni essi ed i loro alleati (Sindar e Atani) combatterono contro Melkor nel vano tentativo di riprendere i Silmarilli. Alla fine Melkor fu vittorioso, ma divenne troppo fiducioso e non distrusse i pochi sopravvissuti degli Elfi ed Uomini che erano sfuggiti alla sua ira. Da questi nacque Eãrendil, il marinaio mezzo elfo, che con il potere di un Silmaril (che era stato ripreso da Beren e Luthien) fece vela verso Valinor e qui ottenne il perdono per i Noldor e l’aiuto per i Sindar e per gli Uomini.

Allora i Valar mandarono un grande esercito e questo combattè la Guerra d’Ira contro Melkor ed i suoi servitori. Il mondo fu sconvolto, molte terre furono distrutte ed altre sorsero. Ma Melkor fu catturato alla fine e cacciato da Arda nell’oscurità di Ea. E poiché era stato molto indebolito non poté tornare, anche se fu profetizzato che alla fine avrebbe recuperato le sue forze ed assalito Arda alla Fine dei Tempi. Il Valar allora ricompensarono gli Atani per i loro sforzi contro Melkor, ma nel fare ciò posero il seme per un altro assestamento del mondo. Poiché donarono agli Atani una lunga vita in Arda, ma non era il destino degli Uomini di vivere in Arda fino alla Fine, mentre questo era il destino dei Quendi.

Agli Atani fu data l’isola di Elenna per abitarvi, ed essi la chiamarono Numenor, e divennero i Dunedain, Re degli Uomini. Per un po’ di tempo essi si lasciarono dietro le preoccupazioni della Terra di Mezzo e vissero in una terra pacifica e quasi benedetta. Ma infine giunsero ad invidiare le lunghe vite ed il fato dei Quendi.

Nella Terra di Mezzo Sauron ed altre creature di Melkor elusero l’Esercito di Valinor, ed egli stabilì un nuovo regno di oscurità nelle terre meridionali di Mordor. Credendo che i Valar non avrebbero badato a lui, Sauron combatté contro i Quendi per la supremazia sulla Terra di Mezzo, ma i Dunedain vi ritornarono in forze e prestarono il loro aiuto ai Quendi.

Allora Sauron volse la sua attenzione a Numenor, e percepì una grande ombra nei loro cuori. Così, più tardi, a dispetto del consiglio dei Valar, i Dunedain di Numenor si ribellarono al loro fato, e sedotti da Sauron riunirono una grande armata ed assalirono la stessa Aman.

In risposta i Valar abbandonarono la loro custodia di Arda ed Iluvatar dette loro potere di cambiare il mondo una volta per tutte. Numenor fu affondata ed Aman e le isole circostanti vennero allontanate dai cerchi del mondo cosìcché gli Uomini non potessero ritrovarle.

Tuttavia i Valar non abbandonarono Arda, e quando Sauron risorse nella Terza Era essi mandarono emissari in aiuto ai popoli della Terra di Mezzo nella loro lotta contro il Nemico. La spedizione degli Istari fu forse l’ultimo intervento diretto dei Valar negli affari dei Figli di Iluvatar. Ma alla fine uno dei cinque risultò vittorioso, sconfisse l’ultimo Balrog ed aiutò il Popoli Liberi a sopraffare Sauron.

I Quendi (Oratori, o Elfi)

Il primo popolo provvisto di parola che si destò nella Terra di Mezzo fu quello dei Quendi, gli Elfi, che sono chiamati i Figli Maggiori di Iluvatar (mentre gli Uomini sono i Figli Minori, ed i Nani i Figli Adottivi). I Quendi erano destinati a vivere in Arda sino alla Fine, ed i loro spiriti non possono abbandonare Ea. Pertanto, nel caso i loro corpi periscano, essi possono ritornarne in possesso per grazia di Iluvatar e dei Valar. I Quendi erano divisi in tre stirpi: Minyar (primi), Tatyar (secondi) e Nelyar (terzi). Alla loro prima divisione essi si separarono in due gruppi: Eldar e Avari. Fra gli Eldar vi erano in origine tre stirpi. Tutti i Minyar divennero poi i Vanyar, circa metà dei Tatyar divennero Noldor, e due terzi dei Nelyar divennero i Lindar. I rimanenti Tatyar e Nelyar furono poi noti col nome di Avari (Riluttanti).

I Vanyar erano i minori in numero e forse i più saggi dei Quendi. Amavano i boschi e le zone aperte, e molti, se non tutti, avevano i capelli dorati.

I Tatyar ed i Noldor erano gli artigiani dei Quendi, costruttori e cercatori di conoscenza. Abitavano sulle colline e sulle montagne, ed erano minatori e fabbri.

I Nelyar erano i migliori cantori dei Quendi, ed amavano soprattutto l’acqua. I Nelyar che si unirono agli Eldar si definirono Lindar (cantori), ma poi ebbero anche altri nomi.

Quando il Vala Oromë scoprì i Quendi a Cuivienen, seppe che essi erano stati tormentati da un Oscuro Cacciatore, che egli scoprì essere Melkor o uno dei suoi servi. Su suggerimento di Oromë i Valar tennero un gran consiglio dove decisero di muovere guerra a Melkor e di chiamare i Quendi a vivere in Aman.

Quando la guerra finì Oromë tornò dai Quendi ad annunciare la chiamata da parte dei Valar, ma gli Elfi ebbero paura e si rifiutarono di partire. Così Oromë scelse tre ambasciatori fra i loro capi per visitare Aman e descrivere ai loro popoli quanto avevano visto. Questi tre furono Ingwë (dei Minyar), Finwë (dei Tatyar), ed Elwë (dei Nelyar). Dei tre, solo Ingwë trovò pace in Aman.

Ingwë convinse tutti i Minyar a seguirlo ad Aman, ed essi intrapresero il Grande Esodo, indicando la strada agli altri. Finwë persuase metà dei Tatyar a seguirlo in Aman, ed essi seguirono il percorso dei Vanyar. Elwë, con l’aiuto del fratello Olwë, persuase più della metà dei Nelyar ad iniziare il Grande Esodo, ma essi erano i più riluttanti dei Quendi a lasciare la loro terra natale, e furono perciò chiamati dagli altri Eldar come Teleri, gli ultimi arrivati.

I tre gruppi di Quendi che intrapresero il Grande Esodo furono noti di lì in poi come Eldar, il Popolo delle Stelle, anche se in origine Oromë aveva dato questi nome a tutti i Quendi. Quelli che rimasero a Cuivienen furono chiamati Avari, i Riluttanti, poiché avevano rifiutato la chiamata dei Valar.

Durante il loro lungo viaggio i Teleri si divisero. La prima divisione avvenne quando Lenwë, uno dei capi, si separò presso l’Anduin. Portò con sé circa un terzo dei Teleri, e questi vennero chiamati Nandor. Ancora, nel Beleriand, mentre aspettavano di essere portati ad Aman, i Teleri vennero divisi, poiché Elwë era stato preso dall’incanto della Maia Melian nella foresta di Nan Elmoth, e molti dei suoi amici e parenti lo cercarono.

Quando anche per i Teleri giunse il momento di abbandonare la Terra di Mezzo, quelli che erano rimasti a cercare Elwë furono lasciati indietro, e si dettero il nome di Eglath, gli Abbandonati. Ma un altro gruppo di Teleri rimase nella Terra di Mezzo. Questi erano guidati da Cirdan, che per la sua amicizia con Ossë, Maia del Belegaer che aveva il compito di custodire le coste della Terra di Mezzo, rimase, e divennero i Falathrim, il Popolo della Costa.

I Teleri che raggiunsero Aman, quasi la metà del gruppo originale, furono guidati da Olwë. Qui egli divenne il loro re, ma mentre i Vanyar ed i Noldor si stabilirono in Aman i Teleri vissero a lungo in Tol Eressëa, finché Ossë fu mandato ad insegnare loro l’arte di costruire navi (come già aveva insegnato al popolo di Cirdan).

Ingwë e Finwë costruirono la città di Tirion sulla collina di Túna nel Calacirya, l’unica valle dei Pelori. Ma poi Ingwë ed il suoi popolo abbandonarono la città e si stabilirono in vari posti di Valinor. Olwë ed il suo popolo giunsero infine sulle spiagge di Aman, e con l’aiuto di Ingwë e dei suoi costruirono la città di Alqualondë, il Porto dei Cigni. Per molte ere gli Eldar fiorirono in Aman, aumentando in numero ed imparando molta saggezza dai Valar e dai Maiar.

Ma Finwë prese due mogli, una cosa inaudita fra gli Eldar. Miriel, la prima moglie, morì poco dopo aver dato alla luce Fëanor, il loro figlio. E sebbene Finwë fosse molto addolorato egli desiderava avere altri figli, e quindi sposò Indis, sorella di Ingwë. Ella gli diede tre figlie e due figli: Findis, Faniel, Irimë e Nolofinwë ed Arafinwë. Nolofinwë fu poi conosciuto come Fingolfin, il più grande dei re dei Noldor della Terra di Mezzo.

Ora Fëanor era geloso ed orgoglioso, e non andava d’accordo con i figli di Indis. Ma poi sposò Nerdanel, figlia di Mahtan, uno dei più grandi fabbri dei Noldor, a cui lo stesso Aulë il Vala aveva insegnato molte cose. Fëanor per lungo tempo si accontentò di crescere i propri figli (Nerdanel gliene dette sette) e di studiare l’arte della ricerca e della lavorazione dei metalli.

Alla fine Fëanor divenne il più grande degli Eldar nelle arti, e fabbricò i Silmarilli, conservando in loro per sempre la luce dei Due Alberi. Questa fu la sua più grande opera, ma altre gli sono state attribuite: la rielaborazione del Tengwar, l’alfabeto degli Eldar; i Palantiri, le pietre della vista; e l’invenzione del Silima, una sostanza capace di fare luce; ed altre cose ancora.

Ma Fëanor rimase intrappolato negli inganni di Melkor, e arrivò a credere che Fingolfin cercasse di prendere il suo posto nell’affetto del padre. Fëanor brandì la spada contro di lui nella torre del padre di fronte a molti testimoni. Quindi i Valar mandarono Fëanor in esilio in una regione a nord di Valinor, e Finwë andò con lui, e molti altri Noldor. Essi costruirono la città di Formenos, ma quando Fëanor tornò a Valimar per riconciliarsi col fratello secondo gli ordini dei Valar, Finwë si rifiutò di venire con lui.

Così Finwë fu attaccato da Melkor, che aveva abbattuto i Due Alberi mentre i Valar erano distratti dalla questione di Fëanor, e Melkor uccise Finwë e rubò i Silmarilli, e le guardie Noldorin non poterono opporsi, cosicché altri morirono in Formenos quel giorno.

Quando seppe cosa era avvenuto in sua assenza Fëanor infranse il bando dei Valar contro il suo ritorno a Tirion, e lì raccolse il suo popolo. Quindi persuase molti dei Noldor a seguirlo in esilio, benché non tutti fossero con lui, e molti preferissero Fingolfin come re al posto suo. In principio i Valar si rifiutarono di interferire nelle decisioni dei Noldor poiché non desideravano forzare le decisioni degli altri. Ma scacciarono Fëanor da Aman, per via del giuramento che lui ed i suoi figli avevano prestato di vendicare la morte di Finwë e di recuperare i Silmarilli.Allora Fëanor impose la sua volontà sul suo popolo e li condusse a nord ad Alqualondë, dove sperava di convincere i Falmari (i Teleri di Aman) a unirsi a lui nella rivolta.

Ma Olwë rifiutò di lasciare Aman, poiché la sua gente era contenta sotto la protezione e la tutela dei Valar, e non erano stati presi dalle menzogne di Melkor. Allora Fëanor cercò di rubare le navi cigno dei Falmari, e combattè con loro nel porto. E quando Fingon giunse alla battaglia credette che i Falmari avessero aggredito i Noldor, e così condusse una gran parte dei Noldor in combattimento dalla parte di Fëanor, ed in Alqualondë i Noldor commisero il primo Fratricidio.

Per questo crimine i Valar gettarono una maledizione sui Noldor e fu pronunciato il fato di Fëanor e della sua Casa. Avrebbero perso la loro guerra, e la Casata di Fëanor avrebbe perso la sua eredità, e sarebbero stati chiamati gli Spossessati. Appena udito il giudizio, Arafinwë (chiamato anche Finarfin) ritornò ad Aman ed ottenne il perdono dei Valar. Essi lo posero Re dei Noldor che non andarono in Esilio.

Le navi rubate servirono a poco ai Noldor, poiché molte furono perse nella grande tempesta che giunse mandata da Uinen, Signora del Mare, addolorata per i Falmari caduti. Ma Fëanor condusse una piccola parte del suo popolo attraverso il Belegaer nel Beleriand, e nella sua follia bruciò le navi. Fingolfin condusse i restanti Noldor a nord finché non giunsero all’Helcaraxë, il Ghiacciaio Stridente, ed essi attraversarono quel terribile ponte, sebbene molti di loro perissero, per giungere infine nella Terra di Mezzo.

Anche se nessuno dei Teleri era andato in Esilio, alcuni dei Vanyar lo fecero, quelli che erano spose o figli dei Noldor. Elenwë, moglie di Turgon, figlio di Fingolfin, era una di questi. Ma ella perì nell’attraversamento del Ghiacciaio Stridente e non vide mai la bellezza di Gondolin, l’amata città del marito. Che fu l’ultimo a cadere dei regni Eldarin nella Terra di Mezzo.

Qui Fëanor morì presto per le ferite ricevute in battaglia, e sebbene infine si rendesse conto dell’inutilità della sua guerra ingiunse ai figli di portare a compimento il loro terribile giuramento. Ma Maedhros il maggiore fu poco dopo catturato dalle forze di Melkor, ed i Noldor si ritirarono nello Hithlum, senza aver ottenuto nulla. Quando Fingolfin condusse la maggior parte della sua gente nello Hithlum, i Noldor videro per la prima volta sorgere il sole (dopo che questo era stato creato dai Valar dall’ultima foglia di Laurelin).

Per sanare il dissidio fra le schiere dei Noldor, Fingon salvò Maedhros dai picchi di Thangorodrim dove Melkor l’aveva incatenato. Ma Maedhros cedette il regno a Fingolfin, concludendo la riconciliazione dei loro popoli, e portando a compimento la Profezia che diceva che lui ed i suoi congiunti sarebbero stati gli Spossessati.

Nei secoli seguenti i Noldor costituirono vari regni, e divennero amici dei Sindar, gli Elfi Grigi del Beleriand, che erano gli Eglath, i Falthrim, ed i Laegrim (Nandor che si erano rifugiati nel Beleriand quando le creature di Melkor avevano cominciato ad affliggere la Terra di Mezzo). Ed ebbero anche l’aiuto dei Naugrim, i Nani. Ma sebbene combattessero valorosamente ed avessero l’aiuto degli Atani, gli Edain, gli Eldar fallirono, e tutti i loro regni furono distrutti uno per uno, salvo alcuni piccoli rifugi. Tuttavia i loro più grandi mali furono opera loro. Perché quando Beren, un Adan della Prima Casata, dichiarò il suo amore per Luthien, figlia di Elwë (Thingol) e di Melian, Elwë gli ordinò di portare come prezzo del matrimonio un Silmaril dalla corona di Melkor.

L’impresa di Beren portò alla morte di Finrod, figlio maggiore di Finarfin e re del Nargothrond; ed infine Beren stesso fu ucciso dal Lupo di Angband, ma il Silmaril fu recuperato. Allora Beren e Luthien, che morendo nel corpo aveva chiesto a Námo un rinvio, ritornarono in vita e vissero lontani da Uomini ed Elfi. Ma ella aveva scelto la mortalità e unica fra gli Eldar fu unita agli Uomini nel oro fato per il suo amore per Beren.

Ma Elwë prese il Silmaril, ed ordinò ai Nani di incastonarlo in una collana che in origine era stata fatta dal loro popolo per Finrod. Ma il Silmaril infiammò la loro avidità ed essi uccisero Elwë, facendosi strada combattendo fino al confine del Doriath, benché la maggior parte di essi morisse. I Nani mandarono un esercito per vendicarsi degli Elfi ed il regno di Elwë fu distrutto.

Dior, figlio di Beren e Luthien, cercò di riportare in ordine il regno, ma dopo la morte di Beren e Luthien il Silmaril fu dato a lui ed egli scelse di portarlo apertamente. Allora i figli di Fëanor lo reclamarono, ma Dior rifiutò di darlo loro, ed essi distrussero ciò che restava del Doriath.

Ma benchè Dior stesso perisse sua figlia Elwing fuggì, ed i Sindar preservarono con lei il Silmaril. Dopodichè il suo popolo si unì ai sopravvissuti di Gondolin, il regno di Turgon, e fra di loro c’era Eãrendil, che sposò Elwing ed andò in cerca di Valinor ad implorare perdono ed aiuto per gli Elfi e gli Uomini.

La terra dove vivevano Eãrendil ed Elwing fu di nuovo assalita dai figli di Fëanor, e di nuovo sebbene distruggessero un reame elfico essi non riuscirono a prendere il Silmaril, perché Elwing fuggì e con l’aiuto del Vala Ulmo raggiunse Eãrandil nel su ultimo viaggio per mare. Con l’aiuto del Silmaril attraversarono l’Oceano fino a Valinor, e persuasero i Valar a dare inizio alla Guerra dell’Ira.

I Noldor di Aman ed i Vanyar marciarono in guerra accanto ai Valar ed ai Maiar, e la loro armata era la più grande di tutte quelle che esistevano o sarebbero esistite. Sconfissero Melkor e recuperarono per poco gli altri due Silmarilli, ma Maedhros e suo fratello Maglor rubarono i gioielli. Tuttavia essi avevano perso la loro eredità e non potevano tenere in mano i Silmarilli che avevano preso. Maedhros si gettò in una voragine infuocata con il suo Silmaril e Maglor lo gettò in mare.

Questo segnò la fine della Prima Era del Sole, e molti dei Noldor sopravvissuti e dei Sindar del Beleriand ritornarono ad Aman per vivere a Tol-Eressëa. Ma alcuni rimasero nella Terra di mezzo sotto il regno di Gil-Galad, figlio di Fingon, che costituì un nuovo regno in ciò che restava del Beleriand.

Gli Eldar di Aman furono amici dei Dunedain di Numenor, e per molti secoli fecero vela ad est in visita agli Uomini del Mare. Ma quando i Dunedain caddero sotto l’Ombra gli Eldar visitarono i loro amici sempre di meno e in genere in segreto. Quando però Sauron giunse a Numenor non poterono più visitare l’isola nemmeno in segreto, ma diedero un dono d’addio ad Amandil, signore di Andunië: i Palantiri, le pietre della Vista.

Nella Terra di Mezzo Gil-Galad si oppose a Sauron, ma gli Eldar di Lindon erano troppo deboli per confrontarsi da soli con il servo di Melkor. Dovettero chiedere aiuto ai Dunedain per assisterli nella Guerra degli Elfi contro Sauron. Questa guerra fu combattuta poiché Sauron non era riuscito a prendere il controllo degli Elfi con gli Anelli del Potere, che egli aveva aiutato a forgiare in Eregion, il regno elfico più orientale dell’Eriador.

Fino a che Sauron non fu portato a Numenor, Gil-Galad non ebbe mai modo di recuperare il potere nella Terra di Mezzo, perché molti Elfi erano morti in guerra, ed altri continuavano ad andarsene dalla Terra di Mezzo, salpando per l’oceano.

Ma dopo la caduta di Numenor Gil-Galad divenne amico di Elendil, figlio di Amandil e capo dei Dunedain in esilio. Insieme ad Elendil Gil-Galad formò l’Ultima Alleanza degli Elfi e degli Uomini, ed insieme sconfissero Sauron, ma la loro vittoria non fu completa poiché Isildur, figlio di Elendil, rifiutò si distruggere l’Unico Anello, in cui Sauron aveva riversato gran parte del suo potere.

Nella Terza Era gli Elfi diminuirono in numero e potere. Non ebbero più grandi re, benché Cirdan ancora vivesse nella Terra di Mezzo. Alcuni degli Eldar si erano stabiliti fra gli Elfi Silvani (Nandor ed Avari che si erano mescolati fra le Valli dell’Anduin) durante la Seconda Era, e questi si dimostrarono i più potenti e numerosi. Ma essi erano rustici e ben poco ricordavano gli antichi Eldar del Beleriand in splendore e potere. Durante la Terza Era gli Eldar usarono segretamente i Tre Anelli del Potere che avevano preservato da Sauron per conservare parti della Terra di Mezzo e ritardare il logorio che col tempo affliggeva tutti gli Elfi. Ma con la sconfitta finale di Sauron il potere dei Tre svanì e molti Eldar fecero vela per l’Ovest.

I Naugrim (Nani)

I Naugrim, che si definivano Khazad, erano noti come Nani fra gli Uomini. Dicevano di essere stati creati da Aulë l’Artefice prima del Risveglio degli Elfi, ma poiché Iluvatar non desiderava che altri esseri incarnati si destassero prima dei suoi Figli Maggiori, adottò i Khazad come Figli Adottivi ma ordinò che dormissero finché gli Elfi non si fossero destati.

In origine c’erano tredici Nani: sette Padri e sei Spose. Durin, il più vecchio, all’inizio non ebbe sposa, e visse da solo per lungo tempo mentre gli altri Nani costruivano le loro case. Ma alla fine trovò una compagna (da una delle altre casate) e stabilì un regno sotto gli Hithaeglir noto come Khazad-dûm.

Benché ci fossero sette casate dei Nani, pare che esistesse un ottavo gruppo, i Noegyth Nibin, costituito da individui scacciati dalle sette casate, che si era stabilito nel Beleriand. Per un certo periodo furono cacciati dai Sindar, che però finirono per lasciarli in pace quando seppero che i Nani non erano creature malvage.

Le sette Casate dei nani erano chiamate Barbafuoco (di Gabilgathol), Largotronco (di Tumunzahar), Lunghebarbe (di Khazad-dûm), Pugnodiferro, Barbadura, Riccineri, e Piedipietra. Si destarono in quattro luoghi: una montagna degli Ered Luin (probabilmente vicina e Gabilgathol, se non proprio lì), Gundabad, ed altre due montagne nel remoto est, ognuna separata dalle altre da una distanza almeno pari a quella fra Gundabad ed il luogo di risveglio negli Ered Luin.

I Nani si diffusero per la Terra di Mezzo, commerciando con gli Avari, i Nandor, ed i Sindar. Ebbero qualche scambio fra di loro, ma combatterono anche alcune guerre. La loro conoscenza delle armi e delle armature permise ai Nani di insegnare tali arti ai Sindar del Beleriand, ed almeno due casate dei Nani combatterono nelle guerre contro Melkor.

Durante la Seconda Era molti Nani si radunarono a Khazad-dûm, rendendola una città multietnica. La Stirpe di Durin divenne la più potente e rinomata delle Casate dei Nani, e si allearono con gli Eldar nelle guerre contro Sauron. È però possibile che i Nani più ad est siano caduti sotto l’ombra dell’est ed abbiano addirittura servito Sauron.

La Terza Era vide il declino dei Nani, sebbene il Popolo di Durin abbia prosperato per due terzi dell’era fino a che non destarono un Balrog. Questi devastò il loro regno, costringendoli all’esilio. Benché i Nani della Stirpe di Durin avessero stabilito altrove le loro nuove dimore, Non raggiunsero mai la grandezza della loro antica civiltà di Khazad-dûm. Le leggende dicono che un giorno avrebbero di nuovo abitato a Khazad-dûm, ma fino ad allora (un periodo imprecisato della Quarta Era) la razza dei Nani sarebbe stata ridotta a una piccola porzione del numero originale.

Gli Atani (Uomini)

Non c’è parte della storia di Arda dove gli Uomini abbiano giocato un ruolo da assoluto protagonista fino alla partenza degli Eldar ed al declino dei Nani. Gli Uomini combatterono nelle guerre del Beleriand in entrambi gli schieramenti, e servirono Sauron come gli Edain soccorsero gli Eldar durante la Seconda Era.

Le guerre ed i grandi regni della Terza Era furono guerre e regni di Uomini, non Elfi né Nani. Le grandi migrazioni di quel periodo furono tutte umane. La civiltà nella Terra di mezzo fu quasi del tutto distrutta da Sauron, ma il poco che sopravvisse a quell’era tumultuosa fu preservato per la maggior parte dai Dunedain e dai loro alleati.

La Quarta Era fu chiamata l’Era degli Uomini poiché il suo arrivo annunciò la fine dei Tempi Remoti, la partenza degli Eldar, e l’inizio del dominio degli Uomini nella storia della Terra di Mezzo.


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