Parma Endorion
di Micheal L. Martinez - Traduzione di Tolman

i fatto, i draghi del nord “si moltiplicarono, e mossero guerra ai Nani, e saccheggiarono le loro opere.” Ci si può immaginare che ci fosse un piano comune a guidare i draghi, ed è possibile che in questo periodo (T.A. 2035-2589) Gli Anelli del Potere Naneschi siano stati consumati dai draghi, o recuperati da Sauron.
I Balrog erano i più grandi servitori di Melkor dopo Sauron. Erano spiriti di fuoco, corrotti da Melkor all’inizio della sua lotta con i Valar. Tolkien decise di portarne il numero a sette, e presumibilmente Gothmog, Signore dei Balrog, era uno di questi sette. Si sa per certo che Gothmog ed un altro Balrog furono uccisi durante la caduta di Gondolin, quindi potevano esserne rimasti solo cinque a combattere la Guerra dell’Ira.
Di questi cinque, almeno uno sopravvisse, fuggendo verso le Montagne Nebbiose e rimanendo lì nascosto finché non fu svegliato dai Nani nella Terza Era. Allora assunse il controllo di Khazad-dûm. Che ne fu degli altri quattro? “Morirono” nella Guerra dell’Ira? Avevano forse la forza e la volontà di riformarsi dopo che il loro corpo era andato distrutto? Quanto ciò li avrebbe indeboliti? Sarebbero divenuti servitori di Sauron?

L’Osservatore dell’Acqua, che viveva nel lago formatosi davanti ai Cancelli occidentali di Moria, era un’altra strana creatura. Si trattava forse di uno degli antichi mostri creati da Melkor, che aveva eluso i cacciatori di Oromë, o forse un maia corrotto in una forma orribile di sua ideazione?
Non poteva essere da molto nel lago, e se è per questo neppure il lago esisteva da molto. Aragorn era passato da Moria alcuni anni prima della Compagnia e non aveva incontrato né il lago né l’Osservatore.

Ci si può domandare anche cosa ne fu di Thuringwethil. Era la messaggera di Sauron nella Prima Era, e prendeva in genere la forma di un pipistrello. Apparentemente era una dei Maiar corrotti da Melkor. Morì nella Guerra dell’Ira? Sopravvisse per portare terrore in altre ere?

E poi c’erano i ragni giganti. A quanto pare vivavno in un sacco di posti, non solo Bosco Atro e nan Dungortheb. Shelob si dice che fosse l’ultima figlia di Ungoliant, ma era per forza l’unico ragno gigante del sud? Da dove venivano i ragni giganti di Bosco Atro, visto che nella Seconda Era non c’erano? Sauron deve aver trovato un luogo di allevamento in qualche terra lontana, o nell’estremo nord o ad est.

Un po’ di nozioni sugli hobbit

È difficile trovari punti oscuri sugli hobbit. Sono stati studiati, catalogati, e discussi incessantemente da quando è stato pubblicato per la prima volta LO HOBBIT. THE COMPLETE GUIDE TO MIDDLE-EARTH di Robert Foster probabilmente dà più informazioni riguardo agli hobbit di ogni altro libro pubblicato finora. Ma qui ci sono alcuni indizi in più che ho preso dai libri di Tolkien.

Da dove provenivano gli Hobbit?
Nel Prologo del SIGNORE DEGLI ANELLI Tolkien ci fornisce una concisa storia degli hobbit, dove scrive che le loro origini “si perdono nei Tempi Remoti”. Ci dice che gli hobbit stessi avevano dimenticato le loro leggende più antiche alla fine della Terza Era, e che ricordavano solo di aver lasciato le valli dell’Anduin quando un’Ombra era calata su Boscoverde il Grande.
A volte si dà il nome di Tempi Remoti (Elder Days) alla Prima Era del Sole e allle ere precedenti perché in quel periodo gli Elfi (i Figli Maggiori, o “Elder Children”, di Iluvatar) erano le creature dominanti della Terra di Mezzo. Ma Tolkien scrisse anche che il termine “tempi Remoti” si applicava alle prime tre Ere del Sole. Cosa intendeva quando parlava delle origini degli hobbit?
Credo che avesse in mente due cose. Parlando delle loro origini, intendeva che gli hobbit erano divenuti un gruppo distinto nella Prima Era, ma ogni riferimento alle loro più antiche leggende cominciava con la Terza Era, perché tutte quelle precedenti erano state dimenticate.
In una lunga lettera a Milton Wadman che secondo Humphrey Carpenter fu scritta alla fine del 1951, Tolkien dice questo a proposito degli hobbit:
† “Durante questa Era [la Terza] apparvero gli hobbit. Le loro origini sono sconosciute (anche a loro) perché erano sfuggiti all’attenzione dei grandi, o delle popolazioni civilizzate con narrazioni scritte, e loro non ne ebbero, salvo tradizioni orali, finché non emigrarono dai confini di Bosco Atro, in fuga dall’Ombra, aggirandosi a ovest, ed entrando in contatto con ciò che restava del Regno di Arnor.
† “Gli hobbit sono, naturalmente, una branca della razza umana (non Elfi o Nani), perciò i due gruppi potevano convivere (come a Brea) ed erano chiamati la Gente Alta e la Gente Piccola…”
Pertanto gli hobbit sono umani. Sono Uomini. Ciò significa che i loro antenati si svegliarono a Hildorien, che ebbere parte alla grande Caduta degli Uomini, da cui gli Edain ed alcuni altri popoli fuggirono all’inizio della Prima Era. Sembrerebbe che anche gli hobbit siano riusciti a sfuggire al quell’oscurità, ma può darsi che abbiano seguito un sentiero più a nord trovandosi a seguire in parte la strada del Grande Viaggio compiuto dagli Eldar molte ere prima.
È interessante vedere i parallelismi fra gli hobbit e gli Elfi. Gli hobbit, come gli Elfi, erano divisi in tre stirpi: Paloidi, Pelopiedi, e Sturoi. I Paloidi, gli hobbit più avventurosi, erano amichevoli verso gli Elfi e si potrebbero in qualche modo paragonare ai Vanyar. Pure gli hobbit più numerosi erano i Pelopiedi, che detestavano l’acqua (mentre i Lindar/Teleri, il gruppo di Elfi più numeroso, amavano .l’acqua). Gli Sturoi erano gli hobbit più amanti dell’acqua ed andavano d’accordo più con i Nani, mentre i Pelopiedi preferivano gli Uomini. Quinid, fra Elfi ed Hobbit non ci sono molti parallelismi.
Ma possiamo suppore qualcosa sulle antiche radici degli Hobbit dalle loro associazioni “storiche”? Forse. Per esempio, probabilmente entrarono in Boscoverde il Grande per la prima volta da sudest. I Paloidi potrebbero essere stati le guide della migrazione, ed avrebbero incontrato i Nandor e gli Avari che sarebbero divenuti Elfi Silvani. La stessa foresta no era ancora malvagia quindi gli hobbit si sarebbero sentiti al sicuro vivendo lì, e probabilmente non avevano molto a che fare con gli Elfi.
Quando Oropher del Doriath pose il suo regno a Bosco Atro Meridionale potrebbe essere stato tempo per gli hobbit di levare le tende, o forse continuarono a vivere a contatto con gli Elfi Silvani finché Oropher non cominciò a spostare la sua gente a nord. Allora anche gli hobbit avrebberro dovuto spostarsi. Forse verso la metà della Seconda Era gli Sturoi vivevano vicini all’Anduin.
I Pelopiedi forse alll’inizio non erano intimoriti dalle acque, ma devono aver subito una qualche catastrofe tale da trasmettere la paura dell'acqua alle generazioni seguenti. Forse dovettero traversare l’Anduin sull’antico ponte dei Nani che esisteva nella Seconda Era a nord del fiume Gaggiolo. Secondo questa ipotesi i Pelopiedi erano la branca più settentrionale degli hobbit, e ciò sembra coincidere con ciò che dice Tolkien circa il loro ingresso nell’Eriador nella Terza Era.
Quando gli Hobbit siano arrivati in quello che poi sarebbe stato chiamato Rhovanion è un mistero. Comunque, THE PEOPLES OF MIDDLE-EARTH ci dice qualcosa riguardo alla storia e alle culture della regiona chiamata Rhovanion nella Terza Era. Popoli Edain vi erano vissuti fin dalla Prima Era, ed in molti casi svilupparono relazioni con i Nani della Stirpe di Durin. Ad un certo punto alcuni degli Edain entrarono in relazione anche con gli hobbit, vivendo in comunità miste o vicini gli uni agli altri come gli Hobbit e gli Uomini di Brea facevano nella Terza Era.
L’informazione più importante da PEOPLES OF MIDDLE-EARTH è che gli Hobbit non erano presenti fra le comunità Edain prima della Guerra degli Elfi contro Sauron. Le civiltà Edain furono distrutte, e ci sarebbero voluti secoli prima che la gente si riprendesse. Quindi gli hobbit devono essere arrivati dopo la guerra. Forse fu proprio questa a spingerli a migrare.
Non ci sono cronache degli Edain della Seconda Era. Pertanto, l’unica menzione degli Hobbit fra i popoli settentrionali è ciò a cui allude Theoden quando incontra Merry e Pipino. Il suo popolo, dicendendo dagli Eotheod, sopravvissuti dell’antico regno di Rhovanion, ricordava parte delle leggende che i loro padri avevano portato dal nord. Prima di stabilirsi lì, gli Eotheod avevano vissuto per circa un secolo vicino al fiume Gaggiolo nel periodo in cui anche gli Sturoi vivevano lì. Questo probabilmente è la fonte delle conoscenze di Theoden circa gli “scavatori di buchi”.
Dato che la Schiera dell’Ultima Alleanza degli Uomini e degli Elfi aveva marciato a sud lungo l’Anduin, ci si aspetterebbe che Tolkien abbia almeno menzionato casualmente un incontro fra gli Hobbit e l’esercito, se gli hobbit fossero stati lì. Ma tale fatto non è riferito. Perciò può darsi che mettere gli hobbit a Boscoverde il grande e nelle Valli dell’Anduin durante la Seconda Era non sia corretto.
Nel qual caso, avrebbero dovuto entrare in Boscoverde prima che Sauron si stabilissa a Amon Lânc, ma come avrebbero fatto a sopravvivere nella foresta? Inoltre, l’antico ponte dei Nani era divenuto un guado al tempo in cui Gil-galad ed Elendil guidarono le loro armate attraverso le Valli, e allora come avrebbero fatto i Pelopiedi ad attraversare? Che abbiano sofferto per una disastrosa traversata durante la Terza Era?

La gente di Thranduil visse negli Emyn Duir per i primi mille anni della terza Era. L’antica strada dei Nani passava oltre le loro terre verso un punto imprecisato del Celduin. Forse gli hobbit arrivarono al Celduin dal mare di Rhûn, passarono per Boscoverde lungo la vecchia Via Silvana (la Men-i-Naugrim) e trovarono il modo di attraversare il fiume al Vecchio Guado. I Paloidi quindi sarebbero stati l’ultimo gruppo in marcia, e sarebbero rimasti nella foresta.
In un modo o nell’altro, i Paloidi paiono essere quelli che iniziarono la migrazione che condusse gli hobbit oltre gli Hithaeglir. Tolkien scrive che gli Uomini stavano aumentando e che un’ombra era caduta sulla foresta, perciò i Paloidi devono aver attraversato l’Anduin ed essersi uniti ai Pelopiedi, che cominciarono a preoccuparsi del male che prendeva forma a Boscoverde ed attraversarono infine le montagne. Può darsi che memorie della Guerra dell’Ultima Alleanza fossero rimaste fra gli hobbit, o per esperienza o per racconti degli Uomini e degli Elfi del Rhovanion.
Ma ciò che è certo è che gli Sturoi erano il gruppo più meridionale degli hobbit, e probabilmente avevano sviluppato una relazione commerciale con i Nani di Khazad-dûm prima di passare il valico di Cornorosso. I Pelopiedi ed i Paloidi erano probabilmente in stretti rapporti con gli Uomini dei Boschi e gli Elfi del regno di Thranduil.

Cosa ne fu della gente di Sméagol?
Possiamo solo fare speculazioni, ma nei RACCONTI INCOMPIUTI Tolkien scrive che gli Sturoi dei Campi iridati potrebbero essere fuggiti a nord verso la fine della Terza Era. Non si menzionano altri hobbit quando Bilbo passa per le Valli dell’Anduin, ma nel periodo in cui Tolkien scriveva lo HOBBIT non aveva ancora preso in considerazione gli Sturoi dei Campi Iridati (e in effetti forse non sapeva nemmeno cosa fosse Gollum).
Gli hobbit non erano facili ad ammazzare. Avrebbero reagito combattendo contro i nemici o spostandosi, perciò e possibile che gli Sturoi abbiano preso le loro cose e se ne siano andati. Erano vicini a Lórien e a Moria, e quando Sauron cominciò a mettere Orchi nelle montagne, gli Sturoi potrebbero aver deciso di trovare unanuova casa da qualche parte a nord. Questo potrebbere essere accaduto nel ventiseiesimo secolo, alcune generazioni dopo che Sméagol ebbe lasciato il suo popolo.
Sappiamo che nel 2851 non c’era più nessuno Sturoi presso i Campi Iridati, quando Saruman cominciò a cercare l’Anello nella regione. Perciò, fra il 2463 (quando Sméagol uccise suo cugino Déagol) ed il 2851 gli Sturoi dei Campi Iridati o si trasferirono o si estinsero. È possibile che siamo morti o fuggiti durante il Lungo Inverno del 2758-9.

Come facevano gli Hobbit ad andare al mare?
Tolkien scrisse che alcuni degli hobbit più avventurosi della Contea occasionalmente partivano, a volte per non ritornare. Dove andavano, e come ci arrivavano? I Tuc erano famosi per la tendenza ai vagabondaggi, e un certo Isengardo Tuc, uno dei figli minori di Gerontius, il Vecchio Tuc, pare che fosse andato al mare in gioventù. Isengardo visse dal 1262 al 1360 secondo il Calendario della Contea. Secondo quello dei Sovrintendenti il periodo andrebbe fra il 2862 ed il 2960.

Avranno mai gli hobbit visitato Mithlond? È possibile.In effetti la Contea fu invasa dal regno di Angmar durante l’ultima guerra in Eriador nel 1974 TA. Molta gente di Arnor figgì oltre il Lhun per rifugiarsi nel Lindon. Si dice che gli Hobbit si nascosero. Forse alcuni di loro finirono nei territori degli Elfi. Per un hobbit era possibile andare a piedi dalla Contea a Harlond, il porto più a sud del Lindon. C’è una remota possibilità che Isengardo si sia imbarcato con alcuni dei marinai di Círdan, o da Mithlond o da Harlond (se questo era ancora in uso).
Può anche darsi che delle navi da Gondor visitassero il Lindon anche negli ultimi secoli della Terza Era. Isengardo potrebbe, in teoria, essersi imbarcato su una nave Dunadan ed aver visto il mondo, pur senza mai mettere piede a Gondor (dove si suppone non fu mai visto un Mezzuomo prima dell’arrivo di Peregrino Tuc in groppa a Ombromanto).
Un’altra possibilità è che Isengard sia andato a Tharbad. La città (probabilmente niente di più che un villaggio, ai suoi tempi) esisteva ancora ed un tempo era stata un porto dei Dunedain di Arnor e Gondor. Potrebbe aver preso una barca o una nave a Tharbad ed essere sceso sottocosta, in terre abitate da pescatori (più o meno dei Druedain). Il viaggio in mare di Isengardo forse non fu niente di più che una gita in barca lungo la costa, niente di particolarmente glorioso per noi, ma pur sempre un po’ di avventura per un hobbit.
È anche possibile che alcuni dei Dunedain del Nord vivessero vicino al Lhun e vi tenessero delle barche. Potrebbero aver dato occasionalmente un passaggio ad un hobbit, ma Tolkien non scrisse nulla su alcun dunadan marinaio nella Terza Era.

Alcune cose che forse non sapete sugli Uomini del Nord

IL MITO DEGLI ANGLO-SASSONI
Nell’ Appendice F del SIGNORE DEGLI ANELLI Tolkien scrive:
“Essendo arrivato fino a questo punto nel mio tentativo di modernizzare e rendere familiari la lingua ed i nomi degli hobbit, mi sono visto costretti ada andare oltre. Le lingue Umane che erano vicine all’Ovestron dovevano, mi parve, essere tradotte in forme vicine all’inglese. La lingua di Rohan l’ho fatta perciò somigliare all’antico inglese, dato che era legata sia (lontanamente) alla lingua Comune, sia (molto da vicino) alla lingua primitiva degli Hobbit settentrionali, ed era arcaica in confronto All’Ovestron.
“…Alcuni nomi di persona sono anche stati modificati, come Ombromanto o Vermilinguo.
“Questa procedura linguistica non implica che i Rohirrim somigliassero agli antichi Inglesi in alcun modo, in cultura o arte, armi o metodi di combattimento, tranne che in generale, per cause dovute alle circostanze: un popolo più semplice e primitivo che vive a contatto con una cultura più alta e venerabile, e che occupa terre un tempo sotto il suo dominio.”
Nonostante questa ammonizione da parte dello stesso autore, molta gente a scelto di credere che i Rohirrim fossero in effetti modellati sugli Anglo-Sassoni. È improbabile che riesca a persuadere i più cocciuti che la loro visione potrebbe essere errata, ma presento qui di seguito alcune osservazioni sugli Anglo-sassoni ed i Rohirrim.

Perché Tolkien si servì dell’Antico Inglese per rappresentare la lingua di Rohan? Forse l’argomentazione più citata per ignorare l’avviso dell’autore di non identificare i Rohirrim con gli Anglo-Sassoni è il fatto che abbia usato l’Antico Inglese per rappresentare la loro lingua.

Christopher Tolkien ha pubblicato alcuni degli appunti sulla geografia e la storia della Terra di Mezzo in THE TREASON OF ISENGARD. Sulle lingue, Tolkien scrisse:

“Lingua della Contea = Inglese moderno
Lingua della Valle = Norreno (usato dai Nani della regione)
Lingua di Rohan = Antico Inglese
L’Inglese ‘Moderno’ è una lingua franca usata da tutti, (esclusi alcuni popoli separati, come a Lórien) – ma poco e male dagli Orchi”

Nei RACCONTI INCOMPIUTI, Christopher Tolkien scrive:
“È un fatto interessante, senza alcun riferimento, per quanto ne so, in nessuno degli scritti di mio padre, che i nomi dei primi re e principi degli Uomini del Nord e degli Eotheod sono in forma Gotica, non Antico-Inglese (Anglo-Sassone) come nel caso di Leod, Eorl, ed i Rohirrim più tardi. Vidugavia è latinizzato nella forma, per rappresentare il gotico Widugauja (abitante dei boschi) un nome gotico registrato, e allo stesso modo Vidumavi per il gotico Widumawi (fanciulla dei boschi)… Poiché, come spiegato nell’Appendice F (II), la lingua dei Rohirrim fu ‘fatta per somigliare all’antico Inglese’ i nomi degli antenati dei Rohirrim sono stati scritti nella forma della lingua Germanica più antica. “L’antico Inglese” in realtà consisteva di vari dialetti di un linguaggio più antico parlato da molte tribù del Nord Europa. In parte per via del loro isolamento nelle isole britanniche, ed in parte per una unica mescolanza di influenze, i dialetti degli Anglo-Sassoni si diversificarono dal “tronco principale” per così dire. La divergenza fu graduale dal 5° secolo fino all’11°, quando la conquista Normanna introdusse il Francese nelle classi superiori della società Inglese.
Contemporaneamente al cambiamento dell’antico Inglese ci fu lo sviluppo dell’Antico Norreno, che cominciò con uno “spostamento fonetico” che durò per circa due secoli, generalmente considerati il Settimo e l’Ottavo, per cui quando i Vichinghi (Danesi) cominciarono a stabilirsi in Inghilterra nel Nono Secolo, la loro lingua era cambiata abbastanza dal renderla “diversa” dall’Inglese Antico) e dalle altre lingue germaniche del continente). Tolkien utilizzò questo rapporto fra l’Antico Inglese e l’Antico Norreno per implicarne uno anche fra il Rohirric e la lingua della Valle, entrambe derivate da una lingua più antica che egli rappresentò con il Gotico:

Antica lingua del Nord                      Gotico
           |                                                 |
  +-----+------+                        +----------+--------+
   |                |                          |                         |
Rohirric        Valle        Antico Inglese        Antico Norreno

Questo trucco linguistico funziona bene per i madrelingua inglesi perché L’Antico Inglese somiglia ancora all’inglese moderno per certi aspetti che si adattano meglio alla lingua di Rohan che non ai nomi dei Nani (e dei re della Valle: Girion, Bard, Bain, Brand). La lingua della Valle suona “straniera” mentre il Rohirric sembra “arcaico”, e questo effetto sottoliea la distanza fra i Rohirrim e gli uomini della Valle. In effetti, dato che gli Hobbit della Contea avevano ancora alcune parole in comune con Rohan, la lingua della Vale doveva essere più “distante” per la loro prospettiva. Perciò l’inglese moderno e quello Antico erano eccellenti scelte per rappresentare le varie relazioni fra i linguaggi.

Perciò, il fatto che Tolkien usi l’Antico Inglese per rappresentare la lingua dei Rohirrim non implica in alcun modo che si debba confutare il suo ammopnimento a non identificare i Rohirrim con una particolare tirbù o nazione.

E allora, il “Beowulf”?
Non è forse vero che Tolkien si sia servito di materiale dal classico poema anglo-sassone?
“Beowulf” ha avuto una indubbia influenza sul lavoro di Tolkien, ed egli è stato altrettanto influenzato da altra letteratura anglo-sassone. Dopotutto, era un filologo specializzato nello studio dell’anglo-sassone, sebbene avesse una buona conscenza anche in altre lingue. Ma benché il Beowulf sia sopravvissuto in un manoscritto anglo-sassone, è un errore comune ritenere che presenti la cultura o visione del mondo anglo-sassone. Si suppone che il poema sia stato composto intorno all’ottavo secolo, quando gli Angli ed i Sassoni avevano ancora forti contatti con i Popoli germanici continentali. Era comune per gli scaldi viaggiare da un paese ad un altro, raccontando le stesse storie e poemi in molte regioni del nord.
La storia di Beowulf si svolge in Scandinavia e riguarda i Danesi ed i Geti (un popolo della Svezia meridionale). Ci sono in effetti alcuni nomi storici mescolati fra i personaggi fittizi.
Molta gente ha commentato una somiglianza fra la sala di Theoden a Edoras e Heorot, il grande salone di Hrothgar nel Beowulf. Ma Heorot era semplicemente un tipico salone nordico. Simili strutture furno costruite dagli Scandinavi e dai Germani, e non solo dagli Anglo-sassoni. Non c’è nulla di tipicamente anglo-sassone sia in Heorot che nel salone di Theoden.
Un altro elemento che la gente indica è la somiglianza della Consegna della Coppa da parte di Eowyn alla “Cerimonia della Coppa” degli Anglo-sassoni. Porgere la coppa era un’abitudine fra tutte le tribù scandinave e germaniche, ed anche fra molti popoli celtici. Coppe, corni, e calderoni finemente decorati sono stati trovati in tutta Europa. In effetti, la cerimonia della coppa era così conosciuta che una cruda leggenda racconta che il re dei Longobardi costrinse la figlia dell’ultimo re dei Gepidi a sposarlo dopo la vittoria dei Longobardi, e a bere da una coppa istoriata ricavata dal cranio del padre.
Beowulf era sicuramente una classica storia che eniva raccontata in molti antichi saloni nel mondo nordico. Era riconosciuto in molte terre e rappresenta quindi la cultura “Nordeuropea”, piuttosto che quella anglo-sassone. Perciò gli elementi che Tolkien prese dal Beowulf ed altri poemi Anglo-sassoni come “Widsith” e “Deor” erano culturalmente parlando piuttosto generici.
D’accordo, ma allora i Rohirrim erano diversi dagli Anglo-Sassoni in modo specifico?
Certamente.
Tolkien è andato nel dettagli per descrivere la cultura di Rohan. Se avesse deciso di renderli simili agli anglo-sassoni, sarebbe stato praticamente impossibile trovare delle differenze significative. Eppure queste ci sono.

Tanto per dirne una, i sassoni erano un popolo marinaio. I Rohirrim non usarono mai navi di alcun genere. Indubbiamente avevano qualceh conoscenza delle barche, ma gli Uomini del Nord di Tolkien non erano mai stati pirati nella loro storia, mentre i Sassoni entrarono nelle cronache come pirati, e non persero le loro abilità marinare per molti secoli.
I Rohirrim differivano dagli Anglo-Sassoni anche per il fatto di non essere un agglomerato di diverse tribù. Quando si parla di Anglo-Sassoni ci si riferisce a molti gruppi di Sassoni ed Angli, nonché Juti e Frisi. I Sassoni erano un popolo germanico occidentale, imparentato ai Franchi, ma gli Angli e probabilmente gli Juti venivano dallo Jutland, ed erano essenzialmente Danesi. In effetti, il Danelaw, la regione dell?inghilterra colnizzata dai Vichinghi Danesi nel 9° e 10° secolo, coincideva praticamente con tutte le antiche terre degli Angli.
Tra i Rohirrim non c’è divisione tribale. Né Rohan fu mai diviso in vari regni. Ed il governo di Rohan appare incentrato in una monarchia più forte di quanto gli Anglo-Sassoni siano mai stati capaci di costruire.In effetti, la cosa più simile in Rohan ai grandi Earls Inglesi potrebbero essere i signori dell’Ovestfalda, fra cui Erkenbrand era l’unico ancora vivente durante la Guerra dell’Anello. E Tuttavia egli non solo era fortemente leale a Theoden, ma sembra essre molto più soggetto all’autorità del Re di quanto ami lo siano stati gli Earls inglesi.
Naturalmente, i Rohirrim svilupparono tutta la loro cultura intorno all’uso e all’allevamento dei cavalli. Avevano anche altri animali (Eomer fa un riferimento a greggi ed armenti, da cui si deduce che allevassero pecore e forse bovini). Ma il cavallo era il centro della cultura Rohirric. Fra gli Anglo-Sassoni non esiste una società simile. I Rohirrim poi vivevano anche in montagna. Gli Angl-Sassoni non era un popolo particolarmente montanaro. Tutte le città e villaggi Rohirric erano situate in grandi vallate, ed i loro rifugi erano difficili da raggiungere. Gli Anglo-Sassoni preferivano vivere in pianura e fra le foreste.
Gli armamenti dei cavalieri di Rohan erano inoltre piuttosto generici. La milgiore descrizione che Tolkien fornisce di questi guerrieri professionisti si trova nelle DUE TORRI, quando Aragorn, Gimli e Legolas vedono per la prima volta l’eored (compagnia) di Eomer che si avvicina:
“In quel momento le grida di voci forti e chiare giunsero squillanti dai campi. Improvvisamente si allargarono con un rumore come di tuono, ed il cavaliere all’avanguardia deviò, passando ai piedi della collina, e guidando la schiera di nuovo a sud lungo le propaggini occidentali dei colli. Dietro di lui cavalcava una lunga fila di uomini rivestiti di maglia, veloci, scintillanti, belli e terribili a vedersi.
“I loro cavalli erano di alta statura, forti e dagli arti snelli; i loro manti grigi splendevano, le loro lunghe code fluttuavano nel vento, le lor criniere erano intrecciate sui colli orgogliosi. Gli Uomini che li cavalcavano ben gli si appaiavano: alti e dalle lunghe gambe; i loro capelli, biondo pallido, fluivano sotto i loro elmi leggeri, e scendevano in lunghe trecce dietro di loro; i loro volti erano severi e fieri. In mano portavano alte lance di frassino, scudi dipinti erano appesi alla schiena, lunghe spade alla cinta, le loro cotte di maglia brunite scendevano fino al ginocchio.”
Questi non sono guerrieri Anglo-Sassoni. Sembrano più Goti per certi aspetti, e somigliano un po’ anche ai Vichinghi. Ma il loro armamento no era atipico peri Cavalieri di Rohan. I Rohirrim tenvano una rassegna formale e Theoden si aspettava di radunare circa dodicimila Cavalieri (o, almeno, disse che avrebbe potuto radunarli se non ci fossero già state delle battaglie a Rohan quando Hirgon, il messo di Denethor, era arrivato con la Freccia Rossa).
Per gli armamenti degli Anglo-Sassoni, Malcolm Todd, professore di Archeologia all’Università di Exeter, ha scritto questo nel suo libro VITA QUOTIDIANA DEI BARBARI:
“La spada aveva un ruolo relativamente minore nell’arte guerresca dei germani prima dell’ultimo periodo Romano, e anche dopo quel periodo difficilmente era considerata l’arma del guerriero medio. Dovevano passare secoli prima che le lame Franche venissero apprezzate dai soldati Vichinghi…Le armi da taglio ad un solo filo dell’età del ferro pre-Romana furno gradualmente sostituite da spade a due tagli, ma l’introduzione di questo tipo d’arma più versatile non fu accomagnata da un significativo aumento di guerrieri spadaccini.”
Più avanti scrive:
“È degno di nota che nonostante i contatti frequenti con le armate di frontiera romane, le dispute endemiche fra tribù e le faide private, non ci furono grandi progressi nelle armature e nelle armi, con l’eccezione delle lame di spada, durante i secoli Imperiali. Fino al sesto secolo [500] l’armamento dei Germani poteva essere considerato solo sfavorevolmente.”
E poi:
“Fra i popoli Teutonici quelli più vicini ai Franchi in armamento e tattica erano i colonizzatori Anglo-Sassoni del sud dell’Inghilterra. Si è già notato che, come i Franchi e svariati altri, il loro uso della cavalleria era trascurabile. L’arma offensiva dello schieramento tipico era la lancia, di cui sono documentati vari tipi, il più noto quello con la punta a forma di foglia, o losanga. Queste punte di lancia misuravano comunemente fra i 10 pollici [circa 250 mm] ed i 18 pollici [circa 450 mm]. Il sax era portao comunemente dal guerriero del quinto e sesto secolo, nell’Inghilterra Anglo-Sassone come nella Gallia dei Franchi, ed era strettamente, qusi misticamente, associato al nome e alla razza dei Sassoni… L’armatura non è molto attestata, se non per i condottieri. Gli elmi sono menzionati tra gli Anglo-Sassoni ancor meno che tra i Franchi, e se ne conoscono solo tre esemplari – tutti e tre provenienti da tombe principesche. Le teste di soldati di rango inferiore saranno state protetta da elmetti di cuoio, ma probabilmente non molte. Lo scudo poteva essere ovale o rettangolare…”
Infine, riguardo all’uso degli archi (che gli uomini di Eomer avevano usato contro gli Orchi e che servirono ai Rohirrim al Trombatorrione) Todd scrive:
“L’arco e le frecce, esotici nella Gallia Merovingia e nell’Inghilterra Anglo-Sassone, erano utilizzati più frequentemente da altri popoli germanici. Gli Alamanni si servivano di semplici archi non compositi a forma di D, e, molto raramente, di archi composti di vari materiali. In genere ci si serviva di osso e corno insieme al legno.
“Verso la fine del periodo Romano apparve al nord l’arco lungo. Non si sa da quale parte d’Europa sia stata introdotta quest’arma ma sicuramente non dall’Impero Romano o dalle tribù nomadi. Probabilmente fu sviluppato solo dai Germani. Il fatto che circa 40 archi lunghi e vari gruppi di frecce fossero presenti nel deposito Nydam suggerisce che piccole unità di arcieri fossero utilizzate alla fine del quarto secolo contro le truppe loricate dei Romani. Alcune delle punte di freccia di Nydam sono ottili e pesanti, e quindi adatte a forare corazze.”
Nei RACCONTI INCOMPIUTI Christopher Tolkien rivela molti dettagli riguardanti i Cavalieri e l’Adunanza di Rohan, troppi per essere ripetuti qui. Non si trattava , comunque, di un esercito feudale di stile Francese o Inglese. L’esercito di Rohan era diverso da qualsiasi armata mai messa in campo dagli Anglo-sassoni, che usavano leve locali chiamate fyrds per rinforzare le truppe reali. Sicuramente anche a Rohan esistevano “leve locali”, ma queste venivano chiamte solo in casi di grave necessità. L’adunanza di Rohan, divisa in tre gruppi più piccoli, doveva difendere il paese.

E che si dice dei tumuli funerari fuori da Edoras?
Non c’era nulla di particolarmente “germanico” nei tumuli funerari della Casa di Eorl, per non parlare di “Anglo-Sassone”. Benche questi ultimi costruissero tumuli simili, altrettanto facevano gli Scandinavi (molti sono stati scoperti a Uppsala in Svezia, ed in Danimarca) e così pure gli altri Germani, e pure i Celti. In effetti, la tomba a cocchio di Theoden appare basata sui ritrovamenti archeologici di tombe a cocchio Celtiche del Primo Millennio Avanti Cristo.
Si sono fatti molti paragoni fra la sepoltura a nave di Sutton Hoo e quella di Theoden. In questo paragone ci sono però molti problemi. Intanto, a Sutton Hoo i primi scavi risalgono alla fine degli anni trenta appena prima dell’inizio della Seconda Guerra Mondiale. Sebben Tolkien abbia scritto il brano che descrive la sepoltura di Theoden alcuni anni dopo, nelle sue lettere o in THE HISTORY OF MIDDLE-EARTH non si menziona alcuna connessione fra le due cose. Gli scavi furono accurati ma lasciaron molte domande senza risposta, e Tolkien non appariva molto interessato a queste domande (avendovi già trovato risposta nei suoi studi).

La mancanza di una nave nel tumulo di Theoden non pare infastidire molta gente poiché, dopo tutto, molte tombe a nave erano legate solo simbolicamente alla navigazione essendo modellate a forma di barca. Ma la tomba di Theoden non ha questa forma.
Anche se l’ho definita una tomba a cocchio, Tolkien non dichiara specificatamente che il cocchio di Theoden sia stato inumato con lui. Il tumulo fu eretto su di una costruzione in pietra, che di per sé non è tipica delle tombe a nave, ma ricorda un po’ le tombe a cocchio (che nella maggior parte dei casi erano poste in costruzioni di legno).
Devo anche far notare che molta gente trascura il significato di quanto Tolkien scrisse nella nota precdentemente citata: “un popolo più semplice e primitivo che viveva in contatto con una cultura più alta e venerabile, e che occupava terre una volta parte dei suoi domini.” In quale punto della sua storia gli Anglo-Sassoni si adattarono alla descrizione? Nel Quinto Secolo Dopo Cristo, quando ancora c’era un Impero Romano e le terre da loro occupate in Britannia facevano ancora formalemente parte di esso.
Certmente ci furono più contatti fra i Rohirrim e Gondor che fra gli Anglo-Sassoni e Roma, ma questi furono in grado di osservare quanto restava della cultura Romana attraverso i loro vicini Celti e Franchi. Per alcuni i Rohirrim sono come gli Anglo-Sassoni dell’ultimo periodo, e che fra in due popoli c’erano molte similitudini. Ma culturalmente gli ultimi Anglo-Sassoni non si trovavano più alla periferia di una grande civiltà, e Tolkien solo con riluttanza acconsentì ad un paragone quando gli fu chiesto se i Rohirrim somigliassero ai guerrieri dell’arazzo di Bayeux (che discrive la conquista dell’Inghilterra da parte di Guglielmo il Conquistatore).
“Non dubito che nell’area descritta dalla mia storia (che è vasta) i ‘costumi’ di varie popolazioni, Uomini ed altri, erano molti diversificati nella Terza Era, secondo il clima, e abitudini ereditarie. Come era nel nostro mondo, anche se si considera solo l’Europa e il Mediterraneo e il vicino Oriente (o Meridione), prima della vittoria nella nostra epoca del più odioso stile di abiti (specialmente maschile o ‘neutro’) che la storia registrata ricordi- una vittoria che ancora continua, anche fra quelli che più detestano la sua terra di origine. I Rohirrim non erano ‘medievali’ nel senso comune del termine. Lo stile dell’Arazzo di Bayeux (fatto in Inghilterra) gli si adatta abbastanza, se uno tiene a mente che quella specie di rete da tennis che i soldati sembrano indossare è solo un goffo segno convenzionale per la maglia ad anelli stretti.”
La maglia era una tradizione armoriera antica, sviluppatasi nella regione mediterranea meridinale durante il Terzo Secolo A.C. I guerrieri germanici che servivano l’Impero Romano, inclusi i Goti, indossavano armature simili e lo stile dei Rohirrim non ha da aspettare fino all’Undicesimo Secolo D.C. per trovare dei precedenti nella storia.
Pertanto, in conclusione, c’erano poche similarietà fra i Rohirrim e gli Anglo-Sassoni storici con cui Tolkien era tanto familiare. I Rohirrim erano Uomini del Nord idealizzati, un popolo romantico che doveva avere in sé le migliori tradizioni dal mito, le leggende, e la storia di un popolo nordico che non era in realtà né migliore né peggiore degli altri.

Nota: T.A. Shippey, in THE ROAD TO MIDDLE-EARTH, dice che in realtà Tolkien basò i Rohirrim sugli Anglo-sassoni.
Una lunga citazione da Shippey può essere trovata nella homepage di Erk Tracy.
Avendo letto le argomentazioni di Shippey, posso solo dire che non sarò mai d’accordo.

IL REGNO DI VALLE
Questa è una delle parti più enigmatiche della Terra di Mezzo, e secondo me è un peccato. Valle (e Pontelagolungo) prometteva un mucchio di storie interessanti che Tolkien non trovò mai il tempo (o forse la voglia) di raccontare al suo pubblico.
Nello HOBBIT Thorin Scudodiquercia dice che Valle era stata fondata ai tempi di suo nonno, e tuttavia in altri scritti Tolkien lascia intendere che esistesse nel Diciannovesimo Secolo quando i Carrieri devastarono il regno di Rhovanion. Si può cercare spiegazioni a questa apparente discrepanza, ma tutte le nostre supposizioni non riescono a soddisfarci come avrebbe potuto fare la penna dell’autore.
Valle e Pontelagolungo erano le sole città che Tolkien mai descrisse nella regione fra i fiumi Celduin e Carnen ma sicuramente ne aveva immaginate altre, senza nome ma importanti per la regione. Nello HOBBIT parla di strade verso est da Bosco Atro ma non ne specifica la destinazione.
Gli Uomini di Pontelagolungo commerciavano con i loro simili che vivevano a sud lungo il Celduin. Alcuni di questi apparentemente si trasferirono a Valle quando Bard ricostruì la città nel 2944 della Terza Era. Ma Tolkien dice che gli Uomini fra il Carnen ed il Celduin crebbero e scacciarono i loro nemici in due periodi: il regno di Thror a Erebor e gli anni dopo che Bard ebbe ricostruito Valle.
È logico immaginarsi una città vicino agli Emyn Engrin (Colli Ferrosi) poiché lì un tempo esisteva una colonia Nanesca, ed il Carnen scorreva a sud dai colli, segnando il confine orientale del regno della Valle. Ma quanto era vicina alle colline questa città?
Una altro posto logico per una città è nella fascia boscosa a est del Celduin vicino alle montagne di Bosco Atro. Questa era a nord del luogo dove la Vecchia Via Silvana finiva sulle sponde del Celduin.Ci si immagina che alla fine della strada ci fosse una città, ma nello HOBBIT viene detto che la strada svaniva procedendo ad est, perciò qualsiasi antica città che ci fosse stata probabilmente da tempo era stata distrutta o abbandonata, nella mente di Tolkien.
Una altro posto logico per una città sarebbe stata la confluenza dei due fiumi.
Naturalmente, Non sappiamo quanto a sud si estendesse l’autorità di Valle. Se esistevano Uomini del Nord in quella regione, forse avevano i loro re.
La mappa nel SIGNORE DEGLI ANELLI non lo indica, ma quella delle Terre Selvagge (Rhovanion) dello HOBBIT implica che una serie di colline o di brughiere si estendesse a est fra Erebor e gli Emyn Engrin. Si dovrebbe pensare che i Nani dei Colli Ferrosi seguirono una specie di strada antica quando portarono i rinforzi ad Erebor. Che ci sia stata una città fra Erebor e gli Emyn Engrin?
Gli Uomini di Pontelagolungo sono l’unico esempio di come vivessero gli Uomini di quella regione. Erano gente di fiume, esperta nella fabbricazione e nell’uso di grandi barche da guerra o ca commercio. Originariamente vivevano sulla sponda occidentale del lago, ma la loro città fu distrutta e si dovettero trasferire al centro del lago finché Smaug non distrusse anche quella città.
Nello HOBBIT si intravede una ricca e potente comunità, poiché allevavano cavalli e bestiame e commerciavano con gli Elfi di Bosco Atro settentrionale e con gli Uomini a sud. La città sul lago era stata costruita di legno, compresi i tronchi di grandi alberi portati da Bosco Atro, probabilmente con l’aiuto degli Elfi.
Tolkien immaginò che la città sul lago, ricostruita, sarebbe finita sotto la giurisdizione del regno di Valle, ma non spiega come. Tutte le menzioni a questo fatto vennero escluse dal SIGNORE DEGLI ANELLI per una vaga dichiarazione che il regno di Valle si estendeva a sud ed est.

Una cosa che mi ha sempre intrigato è l’affermazione che Bard reclutò uomini ad ovest. Ad ovest dove? Arrivarono dalle Vallate dell’Anduin apposta per venire ad abitare a Valle? Si trattava forse dei boscaioli che vivevano a Bosco Atro nelle propaggini nordorientali della foresta? Non si è mai sentito di comunità Umane che abitassero in quella zona, né vi sono indicazioni sulla mappa, ma nei RACCONTI INCOMPIUTI si menzionano degli Uomini che emigrarono a sud lungo il margine orientale della foresta all’inizio della Terza Era.
Cosa interessante, PEOPLES OF MIDDLE-EARTH dice che gli Edain in origine migrarono a nord lungo il bordo orientale della foresta:
“Gli Uomini con cui [i Barbelunghe] erano perciò associati erano per la maggior parte affini in razza e lingua alla gente alta e in genere bionda della ‘Casa di Hador’, la più rinomata e numerosa degli Edain, che era alleata con gli Eldar nella Guerra dei Gioielli. Questi uomini, sembra, avevano proceduto verso ovest finché non avevano raggiunto Boscoverde il Grande, e poi si erano divisi: alcuni raggiungendo l’Anduin e arrivando quindi alle Vallate; altri passando fra le propaggini settentrionali del bosco e gli Ered Mithrin…
Dato che la gente di Thranduil non si stabilì in Bosco Atro settentrionale che verso il 1050 della Terza Era, Tolkien potrebbe aver deciso che che esistevano ancora Uomini nei boschi del nord alla fine della Terza Era. Quindi possiamo supporre che i seguenti gruppi di Uomini vivessero nella regione intorno alla metà del 30° secolo:
  • Gli Uomini di Pontelagolungo (insieme ai sopravvissuti di Valle)
  • Gli Uomini di Bosco Atro settentrionale
  • Gli Uomini del Carnen
  • Gli Uomini di Bosco Atro orientale
Probabilmente c’erano alcune “tribù” lungo il Celduin, ma Tolkien non ha lasciato indizi su dove vivessero.

IL GRANDE RE BLADORTHIN
Molti commentatori credono che Bladorthin, morto prima che i Nani potessero consegnargli le lance speciali per lui ed il suo esercito, fosse un elfo perché il suo nome finisce per “-thin”. E tuttavia non esiste una evidente etimologia del nome. L’unica parola “elfica” che contiene un “blad“ è il nome poi abbandonato “Bladorion”.
Comunque, sappiamo qualcosa della storia della regione di Erebor, e non si menziona un altro regno elfico nelle vicinanze. Thranduil era l’unico re degli Elfi che vivesse vicino ad Erebor durante i secoli precedenti all’arrivo di Smaug, quando i Nani abitavano lì. Né gli elfi sono un popolo particolarmente bellicoso, specie se effettivamente fosse esistito un altro regno elfico – che sarebbe stato composto da elfi Silvani o Avari, essenzialmente “elfi dei Boschi”.

Può forse interessare il fatto che “Blad” somiglia all’Anglo-Sassone “Blaed(a)” (rinomato), e che “Bladorthin” era in origine previsto come nome di Gandalf (che nello HOBBIT compare come un vecchio).
Ogni indizio ci spinge a credere che Bladorthin fosse un Uomo, non un Elfo. Se prendiamo per assunto che fosse un Uomo, possiamo situarlo in una particolare periodo storico? Forse sì. Le memorie di Thorin e Balin sono la fonte della leggenda di Bladorthin, e i due parlavano di tesori che venivano storicamente associati al regno di Thror quando menzionarono Bladorthin.
Perciò è possibile che Bladorthin sia vissuto all’epoca di Thror, e che fosse Re di Valle. Thror governò a Erebor dal 2590 al 2770, e sappiamo che Girion fu ucciso da Smaug nel 2770. Può darsi che prima di Girion ci siano stati altri 5 o 6 Re (supponendo che il Regno di Valle sia sorto poco dopo l’arrivo di Thror a Erebor).
Sappiamo che Girion donò la sua collana di smeraldi (con 500 gioielli) ai Nani per armare il “figlio maggiore”. Un figlio maggiore implica che Girion ne ebbe perlomeno un altro e forse due o più oltre a questo. A che età un Principe sarebbe stato così riccamente bardato dal padre? A 14? 16? 18? Forse Girion era sul finire della trentina quando il figlio fu armato. Ma quanto prima dell’arrivo di Smaug?
Possiamo osservare il problema da un’altra direzione. La moglie ed il “figlio minore” di Girion fuggirono a Pontelagolungo quando Smaug distresse Valle e Bard l’Arciere ere un discendente di questo figlio. Bard divenne Re di Valle nel 2944 e morì nel 2977. Può darsi che sia vissuto quanto un Re di Rohan, nel qual caso si può immaginare che la genealogia di Bard sia abbastanza simile nello schema a quella di Re Thengel di Rohan, che morì nel 2980. Contando le generazioni all’indietro, possiamo immaginare che il padre di Girion fosse vivo nel 2770, seppur vecchio. E allora perché non poteva esserlo?
Il Lungo Inverno presenta una possibile risposta. Sebbene Tolkien non lo avesse ancora in mente quando scriveva LO HOBBIT, se avesse abbozzato la genealogia dei Re di Valle potrebbe aver deciso di terminare un regno nel 2758-9, così come in quel periodo terminò quello di Helm Mandimartello. Perciò, se il padre di Girion morì durante il Lungo Inverno, egli sarebbe salito al trono di Valle in giovane età.

Inoltre, la sua gente dovrebbe aver sofferto terribilmente durante l’inverno allo stesso modo della gente di Rohan e dell’Eriador. Se il padre di Girion avesse cominciato i preparativi per una guerra, questi sarebbero stati vanificati dalla morte del re e di molti dei suoi guerrieri.
E questo ci porta a Bladorthin. Tolkien aveva deciso che era il padre di Girion? Non lo sapremo mai. Ma i pezzi si incastrano talmente bene nell’avvalorare questa tesi che sembra difficile immaginare che Tolkien avesse raggiunto un’altra conclusione.

Cosa fa un Elfo ad Aman?
A pensarci bene, cosa c’è fa fare ad Aman?
Prima di andare in Esilio i Noldor scavavano le colline e montagne di Valinor in cerca di pietra con cui edificare le loro case e torri. Devono aver pavimentato un mucchio di strada in giro per Aman soltanto per poter trasportare comodamente i blocchi. Ma cos’altro facevano mentre sorgeva la loro civiltà? Scavavano le montagne in cerca di metalli e gemme e andavano a caccia nelle foreste di Oromë (probabilmente nisieme ai Vanyar).
È altresì possibile che alcuni dei Noldor andassero occasionalmente in barca con i Falmari (che raccoglievano perle, da scambiare con i Noldor per le gemme ed in pagamento al loro aiuto nella costruzione di Alqualondë).
Ma in fondo non c’era granché da fare, a parte stare seduti da qualche parte a cantare tutto il giorno, o banchettare con i Valar ed i Maiar. Per un Noldo, che aveva bisogno di fare qualcosa di costruttivo, la vita nel Reame Beato doveva essere mortalmente noiosa.
Altrimenti, perché le subdole insinuazioni di Melkor che dicevano che avrebbero avuto molto di più da fare nella Terra di Mezzo avrebbero trovato terreno fertile fra i Noldor?
Dopo il ritorno degli Esuli a Tol Eressëa nella Seconda Era, non sembra che si siano accontentati di rimanere lì a cantare tutto il santo giorno. Molto probabilmente gli equipaggi Eldar che giungevano a Numenor per insegnare ai Dunedain includevano molti Noldor che volevano tornare in azione. Aiutare gli Edain a costruire una nuova nazione per loro doveva essere uno scherzo.
I Sindar furono probabilmente gli Elfi che portarono gli alberi, le piante e gli animali a Numenor. Anche loro potrebbero essersi stufati della vita oziosa nel Reame Beato. Cosa potevano fare i Valar per tenere contenti gli Elfi per tutti quei millenni? Ci saranno state un po’ di corse di cavalli, gare di caccia, e probabilmente una lunghissima tradizione di concorsi di canto e poesia.
Quante variazioni del “Lamento dei Due Alberi” potrebbero aver composto i Vanyar?

Ci doveva essere una grossa richiesta di bibliotecari fra gli Elfi. Dopo che Rumil aveva inventato le Sarathi e Fëanor le ebbe revisionate e trasformate in Tengwar, gli Elfi devono aver composto una miriade di canti, storie, cronache, etc.. Avranno passato secoli solo ad analizzare tutte le conoscenze linguistiche che i Noldor ed i Sindar avevano portato dalla Terra di Mezzo.
Dopo che Aman fu allontanata dai cerchi del mondo, gli Elfi si saranno sentiti piuttosto isolati. Certo, ogni tanto arrivava una nave a Tol Eressëa, con notizie fresche sulle terre mortali, aggiunte alle genealogie (che probabilmente non cambiavano granché durante i secoli), e occasionalmente parole nuove da qualche dialetto semisconosciuto delle regioni più lontane della Terra di Mezzo.
E dove andavano a sistemarsi tutti gli Elfi che arrivavano ad Aman? Quanto divenne grande Avallonë? Qualcuno lasciò permanentemente la città? I Valar od i Noldor di Tirion devono aver dato l’albero Celeborn agli Elfi del Beleriand come simbolo di una comunità restaurata. Ma agli Elfi di Tol Eressëa fu permesso di spostarsi sulla terraferma?
Dato che si suppone che ad Avallonë si trovasse un Palantir collegato alla “Pietra di Elendil” tenuta sui colli Torrioni vicino a Mithlond, riuscirono forse gli Elfi a stabilire una specie di contatto con cui la gente nella Terra di Mezzo potesse scanbiare saluti e notizie con i parenti in Aman? Gildor Inglorion pare che passasse molto tempo a guardare il Palantir. Sicuramente, con la buona memoria che si ritrovavano gli Elfi, non doveva aver bisogno di rinfrescare i suoi ricordi dell’Ovest più di una volta ogni due anni!
E non è strano che sappiamo cosa successe ad Ar-Pharazôn dopo che ebbe attaccato Valinor? Come fece a giungerci la notizia, a meno che Elendil (che scrisse l’”Akallabeth”) non abbia consultato qualcuno a Tol Eressëa e scoperto cos’era successo?
Ci si domanda anche chi fossero i Signori di Tol Eressëa. Andarono a Numenor in occasione del matrimonio di Aldarion ed Erendis. Fra di loro c’era Finrod Felagund? Eppure altrove viene detto che “egli cammina con suo padre Finarfin sotto gli alberi a Eldamar”. Forse lui non era costretto a vivere a Tol Eressëa.
E avrà mai sposato Amarië, l’elfa Vanyarin che non ebbe il permesso di accompagnarlo in esilio? Se così fu, ci devono essere stati un mucchio di matrimoni ad Aman dopo il ritorno degli Esuli. I Noldor avevano la tendenza di mescolarsi alle altre stirpi con notevole frequenza.
Ci si può giustamente domandare cosa fanno gli Elfi durante la giornata, ora che si sono lasciati dietro nella Terra di Mezzo tutte le guerre e le maledizioni. È improbabile che si ribellino di nuovo ai Valar, o che vengano minacciati da creature maligne. Forse si sono spinti in tutte le regioni non abitate di Aman, a costruire città, piantare boschi, scavare nuove miniere e cave, ed in genere a far sorgere una civiltà che sorpassi quella antica di parecchie lunghezze.
Ci dovevano essere alcune nuove “tribù” ad Aman quando Numenor fu distrutta: i Vanyar, i Noldor di Finarfin, i Falmari, i Noldor di Tol Eressëa, i Sindar di Tol Eressëa, ed un po’ di Elfi Silvani che stavano cominciando ad apparire.
Dove andarono a vivere Legolas e Gimli? Inoltre, Galadriel fu costretta a rimanere ad Avallonë? E se avesse voluto far visita al padre a Eldamar (o Valinor, presumendo che Eldamar fosse troppo malridotta perché i Noldor di Tirion ci tornassero dopo la festicciola di Ar-Pharazôn)?
Dove sarebbe andato a vivere Celeborn quando finalmente si fosse deciso a farsi vivo?
Sarebbe stato costretto a far visita ai parenti per i prossimi duemila anni?
Ed Elrond e Celebrian? Ed Elladan e Elrohir (sempre che avessero scelto di essere Elfi)? Saranno andati a nord a far visita a Elwing ed Eärendil? Elwing viveva ancora nella sua torre all’estremo nord?
Nei giorni festivi Eärendil portava il Silmaril?
Se Aman non fu spostata in un nuovo mondo con nuovi continenti da esplorare, forse gli Elfi perfezionarono i viaggi spaziali e il teletrasporto dimensionale per controllare le cose nelle terre mortali. Nel qual caso, potremmo finalmente avere una spiegazione per tutti quegli strani avvistamenti di UFO…

Cosa fa un Uomo dei Boschi durante la giornata?
Pochi misteri della Terra di mezzo sono intriganti come quello dei “boscaioli” di Bosco Atro. Si vedono un paio di villaggi nella mappa delle terre Selvagge nello HOBBIT, e si sa che questi furono d’aiuto nella caccia a Gollum dopo che era sfuggito agli Elfi di Bosco Atro sttentrionale, ma non c’è molto altro che Tolkien abbia scritto in proposito.
Chi era questa gente? Perché vivevano a Bosco Atro’ Che facevano tutto il santo giorno? I Boscaioli, secondo Tolkien, erano imparentati ai Beorniani e agli altri Uomini del Nord. Vengono menzionati nello HOBBIT. Vivevano sulla sponda occidentale dell’Anduin, a nord del fiume Gaggiolo. Durante il 30° secolo si stavano diffondendo gradualmente a nord ed alcuni vivevano abbastanza vicino agli Hithaeglir (Montagne Nebbiose) da essere minacciati dagli Orchi e dai Warg, e che ogni tanto le aquile cacciavano le loro pecore.
Questi boscaioli dello HOBBIT erano indubbiamente almeno parte di quelli che poi presero Beorn come loro capo. Ciò non significa che fossero tutti Beorniani, ma potrebbero essere l’anello di congiunzione fra Beorn e i boscaioli di Bosco Atro.
Probabilmente alcuni di questi attraversarono il fiumr dipo la Guerra fra Nani ed Orchi (TE 2793-99) quando gli Hithaeglir erano considerati una zona sicura da molti. Nel 2941, dovevano essersi spinti piuttosto a nord, sempre chje ogni generazione avesse mandato nuovi colonizzatori.
A Bosco Atro i Boscaioli vivevano più o meno come gli Haladin del Brethil. Lo suppongo perchP Radagast il Bruno viveva a Rhsgobel, una zona cintata entro i confini occidentali di Bosco Atro più o meno nella zona dei Campi Iridati (vicino a Dol Guldur su Amon Lanc).
“Rhosgobel” si traduce come “fratta bruna” intendendo una grande siepe, simile a quella eretta dagli Hobbit della Terra di Buck come barriera dalla Vecchia Foresta, e chiamata Frattalta.
Anche se Rhosgobel non è descritta nei dettagli, la casa di Beorn lo è, ed anch’essa era circondata da una siepe. Confrontata alle case degli Haladin del sud del Brethil descritte ne “Narn i Hin Hurin”, la casa di Beorn appare molto simile. Perciò i Boscaioli vivevano probabilmente in villaggi cintati e casolari isolati difesi dalle bestie con questi recinti. Gli Orchi ed i Ragni Giganti probabilmente non sarebbero stati spaventati dalle siepi, quindi i Boscaioli dovevano sorvegliare le loro terre. Ciò significa che dovevano vivere più o meno come gli Haladin del Brethil. Probabilmente alcuni di loro si stancarono di vevere così, e per questo motivo attraversarono il fiume (ma queste sono solo speculazioni, dato che Tolkien non ha mai spiegato da dove provenissero i Boscaioli dello HOBBIT, oltre a dire che erano giunti “da sud”).
I Boscaioli di Bosco Atro erano in buoni rapporti con gli Elfi. Lo sappiamo da brani del SIGNORE DEGLI ANELLI e dal “Disastro dei Campi Iridati” nei RACCONTI INCOMPIUTI. Forse all’inizio della loro storia avevano commerciato con gli Elfi. Ma probabilmente nella Terza Era erano piuttosto isolati dalla gente di Thranduil.
La vita di un boscaiolo doveva essere dura. Avevano un forte senso della famiglia e di parentele, ma diffidavano dagli stranieri (come Beorn e gli Haladin). Probabilmente cacciavano con l’arco (le aquile dissero a Gandalf che temevano i grandi archi di tasso dei boscaioli). E forse allevavano cani da caccia (Beorn aveva dei cani) come pure cavalli, buoi, e pecore (che Beorn possedeva). È imrobabile che i boscaioli avessero animali “particolari” come quelli di Beorn, capaci di servire a tavola gli ospiti. E probabilmente i boscaioli andavano a pesca e coltivavano l’orto.

Dovevano anche radunarsi ogni tanto, per festeggiare nascite e matrimoni, o forse feste stagionali. Doveva essere comune anche l’edilizia. Per una famiglia era importante avere la casa costruita e fortificata il prima possibile. Tali attività richiedevano attrezzi in ferro, perciò i boscaioli avrebbero accolto volentieri commercianti da terre lontane, o forse organizzavano spedizioni commerciali.
Potevano anche formare regolari gruppi di caccia ed esplorazione per la ricerca di creature maligne. Meglio questo per loro che aspettare a casa i saccheggi degli orchi. Sotto molti aspetti, i Boscaioli di Bosco Atro e delle Valli dell’Anduin dovevano avere uno stile di vita molto pericoloso e avventuroso, come uomini di frontiera delle Terre Selvagge.

Organizzare il Matrimonio nella Terra di Mezzo
Ogni tanto c’è gente che si informa presso i news group Tolkieniani sulle tradizioni matrimoniali della Terra di Mezzo, in modo da aggiungere un po’ di magia alla loro cerimonia nuziale emulando le “tradizioni” del loro mondo fantastico preferito. È un’idea carina, ma è difficile trovare molti dettagli in Tolkien riguardo ai matrimoni.
Si limita a menzionarli. Aragorn sposò Arwen a Gondor. Era una cerimonia regale, che doveva somigliare molto a quella del Principe Carlo e di Lady Diana Spencer. Anche il matrimonio di Beren e Luthien fu probabilmente un avvenimento sensazionale, ma Tolkien virtualmente non ne dice nulla.
In una precedente versione della storia di Tuor e Idril questi vengono uniti da Turgon a Gar Ainion, il Luogo degli Dei, e tutta la città e in festa. Ma Tolkien abbandonò l’idea che i Valar fossero in qualche modo “Dei”, e probabilmente Gar Ainion cessò di far parte di Gondolin.
Nel SILMARILLION il matrimonio di Tuor e Idril è sempre celebrato con un banchetto, ma non vengono menzionati altri particolari.
Un banchetto ci fu anche per festeggiare le doppie nozze dei figli di Hador e Halmir. Se ne deduce che i banchetti fossero parte integrante della tradizione nuziale nella Terra di Mezzo, mentre da noi (America) c’è una Cena per le “prove” uno o due gironi prima del matrimonio e poi solo un ricevimento dopo la cerimonia (vedi di seguito).
Le nozze di Aldarion ed Erendis avvennero nella zona occidentale di Numenor, e al banchetto vennero gli Eldar portando loro molti doni. Quindi, pare che (almeno fra i Dunedain) il bachetto e i doni fossero simili ad una compbinazione della Cena e del Ricevimento.
Era anche costume per il padre della sposa porre la mano della figlia in quella dello sposo. Thingol lo fece per Luthien e Beren ed Elrond per Arwen e Aragorn, ma questo uso non sembra far parte della cerimonia. Più che altro, è una sorta di pubblica dichiarazione del consenso del padre all’unione, un modo simbolico di dire “Concedo mia figlia a quest’uomo”. Era qualcosa di equivalente alle pubblicazioni, o agli inviti alle nozze che vengono mandati oggigiorno. Chiunque avesse visto l’atto a quanto pare era invitato alla cerimonia (ma è solo una supposizione).
Il canto e la danza erano importanti per i popoli della Terra di Mezzo. Può darsi che canzoni e poesie venissero recitate alle nozze, se non altro a quelle di casate principesche, e che parte della festa includesse le danze (come ora queste fanno parte del Ricevimento).
Sembra perciò che Tolkien avesse immaginato i matrrimoni della Teera di mezzo come qualcosa di molto simile a quelli della cultura occidentale odierna. L’unica cosa particolare era il fatto che il padre ponesse la mano della sposa in quella dello sposo PRIMA della cerimonia, e che non esistevano apparentemente cene “di prova” e ricevimenti, ma semplicemente un banchetto dopo la cerimonia dove la coppia sedeva a tavola e riceveva gli ospiti ed i regali.

Probabilmente, organizzare un matrimonio secondo lo stile della terra di Mezzo renderebbe perplessi molti ed inviterebbe i membri più franchi di entrambe le famiglie a fare commenti non desiderati. Ma se due persone vogiono sposarsi come se fossero nella Terra di Mezzo, è possibile raggiungere un compromesso fra le tradizioni moderne e quelle tolkieniane.
Dopo aver scritto quanto sopra, ho riletto MORGOTH’S RING e vi ho trovato un piccolo tesoro di informazioni sui costumi nuziali Eldarin. Quanto segue sono citazioni dal saggio “Delle Regole e dei Costumi fra gli Eldar riguardo al Matrimonio ed Altre Faccende Consimili: Insieme allo Statuto di Finwë e Miriel e la Discossione dei Valar conseguita”. I dettagli sui matrimoni sono solo una piccola parte del saggio.
Gli Eldar si sposavano per la maggior parte in giovane età e poco dopo il cinquantesimo anno. Avevano pochi figli, ma questi erano molto cari a loro. Le famiglie, o casate, erano tenute insieme dall’amore e da un profondo sentimento di affinità in mente e corpo, ed i figli non avevano gran bisogno di essere custoditi o istruiti. Raramente vi erano più di quattro figli per casa, e col passare del tempo il numero diminuì, ma anche nei tempi più antichi, quando gli Eldar erano ancora pochi e desideravano accrescera la loro stirpe, Fëanor era famoso come padre di sette figli, e le storie non registrano nessuno che lo abbia superato.
Gli Eldar si sposavano solo una volta nella vita, per amore o perlomeno per libera volontà di entrambe le parti. Anche nei giorni più bui, come le storie rivelano, quando molti degli Eldar della Terra di Mezzo rimasero corrotti, ed i loro cuori furono offuscati dall’ ombra che calava su Arda, raramente si narrà di atti di passione violenta fra di loro.
Il matrimonio, tranne che in casi rari, funesti o misteriosi, era il corso naturale nella vita di ogni Eldar. Avveniva in questo modo. Coloro che poi si sarebbero sposati si potevano scegliere in giovane età, anche da bambini (ed infatti ciò succedeva spesso in tempo di pace), ma a meno che non volessero sposarsi presto essendo già dell’età adeguata, il fidanzamento attendeva il giudizio dei genitori di entrambi.
Al tempo dovuto veniva annunciato il fidanzamento durante un incontro delle due casate coinvolte, ed i fidanzati si scmbiavano anelli d’argento. Secondo le leggi degli Eldar questo fidanzamento doveva durare almeno un anno, ed a volte di più. Durante questo tempo poteva essere revocato rendendosi gli anelli, che poi venivano fusi e mai più riutilizzati per un fidanzamento. Questa era la legge; ma il diritto di revoca era usato raramente, perché gli Eldar non agivano con leggerezza in una simile scelta. Difficilmente venivano ingannati dai loro simili; ed essendo i loro spiriti padroni dei loro corpi, di rado venivano sviati dai desideri del corpo, ma erano per natura continenti e costanti.
Dopo il fidanzamento era compito dei fidanzati decidere il giorno del matrimonio, dopo che fosse passato almeno un anno. Poi, ad un banchetto, tenuto da entrambe le case, le nozze venivano celebrate. Alla fine del banchetto i fidanzati si facevano avanti, e la madre della sposa ed il padre dello sposo univano le mani della coppia e li benedicevano. Per tale benedizione esisteva una formula solenne, ma nessun mortale l’ha mai udita; benché gli Eldar dicano che Varda era chiamata a testimone dalla madre e Manwë dal padre; e che inoltre veniva pronunciato il nome di Eru (cosa che avveniva di rado in altri casi). I fidanzati si rendevano l’un l’altra gli anelli d’argento (e li conservavano), ed in cambio si davano sottili anelli d’oro, che portavano all’indice della mano destra.
Fra i Noldor vi era anche l’usanza che la madre della sposa donasse allo sposo un gioiello montato su una catena o un collare; ed il padre dello sposo in genere faceva un dono simile alla sposa. Questi doni erano a volte dati prima del banchetto. (Di conseguenza il dono di Galadriel ad Aragorn, facendo lei le veci della madre di Arwen, era in parte un dono nuziale ed un augurio per il matrimonio che fu poi celebrato.)
Ma tali cerimonie non erano necessarie per sposarsi; era solo un modo grazioso per manifestare l’amore dei genitori, e riconoscere l’unione non solo dei due fidanzati ma delle due casate. Era ‘atto dell’unione fisica a suggellare il matrimonio, dopo il quale il legame indissolubile era completato. In tempi felici e di pace era cosiderato sgradevole e sprezzante tralaciare le cerimonie, ma in tutti i tempi fu legittimo per qualunque Eldar, qualora non sposato, unirsi in matrimonio di libera volontà e consenso reciproco senza cerimonie o testimoni (salvo le benedizioni scambievoli e il nominare il Nome), e le unioni così raggiunte erano altrettanto indissolubili. Nei tempi antichi, più duri, in fuga o in esilio o vagabondaggio, spesso le nozze erano così.
Sembra qundi che fra gli Elfi di Tolkien non esistesse qualcosa di simile ai rapporti pre-matrimoniali. Una volta uniti i corpi, erano sposati.

Prove e ricevimenti
Mi è stato recentemente chiesto da alcuni (che non sono americani o abituati alla lingua inglese) cosa intendessi con “prove e Ricevimenti”. La risposata che ho dato è: Si tratta di un’usanza americana, ma non so quanto sia diffusa. Le prove sono quando la sposa e lo sposo con membri selezionati della famiglia, damigelle, paggi, e quanti altri si presentano alla chiesa o alla cappella 1-4 giorni prima della cerimonia vera e propria. Il sacerdote (o chiunque debba celebrare) li guida in una “prova” del matrimonio (anche se probabilmente non recitano tutte le pregiere eccetera – nel mio caso non si fece).
A volte c’è una “cena delle Prove”, in genere pagata dai parenti dello sposo, subito dopo le prove.
Il Ricevimento si tiene dopo la cerimonia nuziale, a volte nello stesso posto, a volte altrove. In genere, la sposa e lo sposo si fanno fare le fotografie mentre arrivano gli ospiti. Si mangia un sacco di roba, o anche solo la torta. Normalmente viene servito champagne. Una volta che la sposa e lo sposo sono comparsi, parlano con gli ospiti (privatamente, se possibile) e seguono alcune “tradizioni”: lo sposo prende una giarrettiera dalla gamba della sposa e la lancia fra gli uomini non sposati; la sposa lancia il bouquet alle donne non sposate; tagliano la torta e si danno una fetta l’uno all’altra. Alcuni ricevimenti più stravaganti includono una cena ed un ballo.


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