Guerre Stellari e la Terra di Mezzo: Universi mitici e Mondi Secondari
di Eduardo Segura - Traduzione di Claudia Manfredini

obbiamo commentare anche il modo in cui è trattata la Natura in questi racconti fantastici. Guerre Stellari non pone l'accento sullo scenario cosmico in cui si svolge la storia. La Natura è presentata come un ambiente ostile o amichevole, spesso semplificato alle linee essenziali del paesaggio: deserti di ghiaccio o di sabbia, terre desolate, asteroidi, fitte foreste, paludi. Nel mondo di Tolkien il numero dei particolari che emergono dal paesaggio è maggiore. Spesso il solo aspetto della Natura provoca un ampio ventaglio di reazioni, che vanno dalla gioia alla disperazione. Ambienti oppressivi (Mordor, Isengard, la Contea governata da Sharkey-Saruman), luoghi pieni di dolorosa, malinconica bellezza (Lothlorien, Gran Burrone), paesaggi aspri (il Fosso di Helm, le Cascate di Rauros, il Monte Caradhras) sono splendidi esempi di una personificazione della Natura che nella Terra di mezzo raggiunge livelli ontologici.
All'opposto di questo senso idealizzato della Natura, o della Natura presentata in uno stato più o meno puro, la Macchina proietta un'ombra di assenza di umanità, ossia la mancanza di una personalità individuale. Ne abbiamo già parlato a proposito di Vader, ma possiamo trovare questa caratteristica anche nell'apparato che accompagna l'Impero: i soldati non hanno niente che possa essere chiamato individualità, proprio come i Cavalieri Neri. Tutto segue le linee guida di una volontà di dominio che usa la paura e l'inganno; una volontà di schiavizzare (all'opposto delle parole della Scrittura: "La Verità vi renderà liberi") che ispira le parole di Leia a Tarkin: "Più stringete la presa e più sistemi stellari vi scivoleranno tra le dita". I Popoli Liberi o i Ribelli possiedono i tratti che definiscono in cosa consiste il Diritto negli universi mitici: apparentemente essi hanno ben poco potere, ma questo non è un ostacolo al loro desiderio di opporre una resistenza inflessibile, forte della perseveranza che è al cuore della Verità e della Libertà.
Barad-Dur e la Morte Nera sono lì a rappresentare questa visione meccanicistica, priva di nome e individualità. Similmente, anche se in scala minore, Isengard e la sua progressiva, deplorevole corruzione. In breve, anche se potrebbe sembrare una definizione troppo semplificata, ciò che è in gioco è un confronto fra due elementi: Tecnologia contro Forza; Corruzione contro Natura.


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