L'Indefinibile Terra d'Ombra
di Leif Jacobsen - Traduzione di Alex Cabrini, adattamento e cura di Gianluca Comastri

ollum è certamente il più complesso ed interessante personaggio nella Terra-di-Mezzo. Cercare di definire il suo allineamento è praticamente impossibile. Egli non appartiene ad alcuna delle categorie discusse più sopra, e allo stesso tempo lo si potrebbe mettere in ognuna di esse. Studiando il personaggio di Gollum, si vedono caratteristiche in lui che sono buone, cattive e neutrali. Potete inserirlo nella categoria del Bene perché, così come gli altri personaggi malvagi nella Terra-di-Mezzo, un tempo fu buono. Egli possiede inoltre alcune piacevoli caratteristiche che ti pongono in una relazione di amore-odio nei suoi confronti. C.S. Lewis commentò su questo fatto: "Persino il miserabile Sméagol, sebbene piuttosto tardi nella storia, ha impulsi benigni" (13). Inoltre, alcune delle sue azioni, anche se fatte con intenzioni malvagie, servono il Bene in modi misteriosi e, qualche volta, comici.

Potete inserirlo nella categoria dei Neutrali semplicemente perché non serve altro signore che sé stesso. E' giusto dire che l'Anello è il suo padrone, ma egli desidera l'Anello per sé stesso e le sue piccole brame. Non è intenzionato ad usare l'Anello per conquistare il mondo, o i suoi abitanti. Tutto ciò che vuole fare è trovare il suo "tesoro" e far ritorno alle sue caverne sotto le Montagne Nebbiose. Gollum chiama Frodo "padrone", ma Frodo diviene il padrone di Gollum in quanto è il Portatore dell'Anello, non per virtù della sua persona.

Infine, potete inserirlo nella categoria del Male per la malvagità nel suo personaggio. E' una creatura abbietta, piena di malizia, e non esita ad uccidere, se gliene si lascia la possibilità. Ha ucciso molte volte in passato, durante la sua lunga vita[9], e il suo desiderio più grande è quello di uccidere colui che gli ha rubato il suo "regalo di compleanno", l'Anello. L'unico modo per asservirlo e renderlo "gentile" è con la forza, e minacciandolo. Neppure lo stesso Tolkien poteva completamente comprendere la complessa natura di Gollum. In una lettera a Sir Stanley Unwin, il suo editore, scrisse: "Non mi affido a Gandalf [ovvero Tolkien] per rendere la psicologia [di Gollum] comprensibile" (Lettere 121). Come Tom Bombadil è un mistero per il mondo, e per Tolkien, per molti versi, così lo è Gollum. Per render giustizia a Gollum, bisogna considerarlo in una categoria a parte.

Smeagol è una creatura della razza degli hobbit. Vive al confine delle Terre Selvagge, vicino al fiume Anduin, insieme alla sua gente. E' qui che entra in contatto la prima volta con l'Unico Anello. Uscito a pescare il giorno del suo compleanno, l'amico di Smeagol, Deagol, trova un anello sul fondo del fiume. Quando Deagol si rifiuta di dargli l'anello, "Ti ho già fatto un regalo per la tua festa, e ho speso più di quanto potessi. Questo l'ho trovato io e lo terrò io", Smeagol uccide il suo amico e prende per sé l'anello: "afferrò la gola di Deagol, strangolandolo" (SdA 86). Di certo, egli non sa che quello è l'Unico Anello di Sauron, e che esso ha già iniziato a prender il controllo su di lui. Scopre che lo rende invisibile, e inizia ad usarlo per rubare. Più tardi, egli viene cacciato dal villaggio, rifiutato e disprezzato. L'Anello inizia a fare a pezzi la sua mente, e lentamente lo trasforma in una creatura disgraziata. Inizia a fare rumori gutturali, ed e' così che riceve il nome di Gollum, poiché i rumori che emette suonano come "gollum". Un giorno egli giunge alle Montagne Nebbiose, e abbandona il mondo della luce, che ha iniziato ad odiare. Trova una caverna sotto le montagne, e qui vive per centinaia di anni, in compagnia soltanto del suo amato "regalo di compleanno".

È a questo punto che incontriamo per la prima volta Gollum nelle opere di Tolkien. Lo Hobbit viene scritto come storia per bambini, e Gollum è soltanto uno dei molti personaggi che Bilbo incontra nel suo lungo viaggio. Bilbo trova l'Anello per caso, e riesce a portarlo con sé, fuggendo da Gollum, e da una morte certa, con l'aiuto dell'invisibilità data dall'Anello. Mentre scriveva Lo Hobbit, Tolkien non aveva intenzioni più profonde con il personaggio di Gollum, o anche con l'Anello, per quanto riguarda ciò. Fu quando gli venne chiesto di scrivere un seguito a Lo Hobbit, che l'Anello divenne il centro dell'intreccio, e Gollum uno dei personaggi principali: "Smeagol non era.completamente immaginato all'inizio, ma credo che il suo carattere fosse implicito, e necessitasse semplicemente di attenzione" (Lettere 201).

Ne Il Signore degli Anelli, comprendiamo pienamente il significato di questo incontro accidentale. L'anello che Bilbo trova, non è soltanto un qualunque divertente anello magico, ma un'importante arma da usarsi nella sopraggiungente lotta tra Bene e Male. Gollum non è solo una patetica creatura che si nasconde sotto le montagne, ma un personaggio che ha ancora un importante ruolo da giocare nelle grandi faccende del mondo. E' questo un fatto di cui Gandalf è ben conscio. Frodo pensa che sia un peccato che Bilbo non abbia ucciso Gollum quando ne avuto l'opportunità, sotto le montagne. A ciò Gandalf ribatte: "[Gollum] è legato al destino dell'Anello. Il cuore mi dice che prima della fine di questa storia l'aspetta un'ultima parte da recitare" (SdA 94). Sebbene Gollum sia una creatura malvagia, Gandalf sente che è connesso con l'Anello, e che alla fine potrebbe risultare utile. Gandalf non può vedere in quale modo questo avverrà, ma sa che esistono alcune forze più grandi che controllano il destino del mondo. Le ruote del mondo possono girare in modi misteriosi.

Gandalf sottolinea anche l'importanza del fatto che siano pietà e misericordia a trattenere la mano di Bilbo dall'uccidere Gollum (SdA 94). Questa è la ragione per cui Bilbo non è maggiormente intaccato e danneggiato dal potere dell'Anello, non più di quanto lo sia realmente. Gollum giunge in possesso dell'Anello uccidendo e ingannando, ed esso lo muta in una creatura miserabile. Bilbo mostra pietà e misericordia, quando lo ottiene, e questo è il perché egli non venga distrutto dall'Anello. Esso semplicemente "cresce nella sua mente" ed egli si sente "magro e teso" (SdA 79). L'atto di trattare il Male col Bene è infatti uno dei temi nella mitologia di Tolkien, ed è stato osservato da molti critici. Tutti sembrano essere della stessa opinione, e sottolineano l'importanza di questo particolare atto di pietà e misericordia, e che viene compiuto per libera scelta (Kocher 35-36, W.H. Auden 58, Helms 43, 87). Più importante, lo stesso Tolkien era di questa opinione. La salvezza viene raggiunta da "la sua precedente pietà e perdono del male" (Lettere 234). Un fatto interessante che riguarda la questione della libera scelta è che sono Bilbo e Frodo ad esser coinvolti in tali scelte, ma esse sembrano sempre concernere Gollum.

Gollum viene catturato da Sam e Frodo. Con l'aiuto dell'Anello, lo obbligano a guidarli a Mordor, e ad aiutarli a trovare una strada in tale oscuro paese. Durante il viaggio, Gollum inizia a sviluppare certi sentimenti verso Frodo. Il suo odio per un Baggins (Bilbo), che rubò il suo prezioso anello, si muta in amorevolezza nei riguardi di un altro Baggins (Frodo). Mentre la loro relazione si sviluppa in una sorta di reciproco affetto, Gollum diviene sempre più ambiguo. In nostri termini, potremmo anche dire che sviluppa atteggiamenti schizofrenici. Le due parti di Gollum vengono chiamate Servile e Scurrile da Sam. Una parte di lui, Servile, vuole esser buona, ed aiutare il suo nuovo padrone. L'altra parte, Scurrile, vuole soltanto entrar in possesso dell'Anello e, con il suo aiuto, continuare il suo male. Potrei andare molto oltre, comunque, dicendo che il suo lato buono rappresenta Frodo in lui, e la parte malvagia rappresenta Sam. I due hobbit evocano sentimenti tanto forti in Gollum che la sua ambiguità viene parzialmente creata da loro. Per lui, Frodo è Servile e Sam è Scurrile.

L'attitudine di Gollum nei riguardi di Sam è esattamente l'opposto della sua attitudine verso Frodo. Egli odia Sam perché Sam lo odia. Egli tratta Gollum con disprezzo, ed in un modo molto deprecabile. Sam non può immaginare che Gollum possegga alcuna qualità positiva. Per proteggere il suo padrone da questa abbietta creatura, Sam sta sempre in guardia contro Gollum, non perdendo mai occasione per sgridarlo o ferirlo. E' di certo per colpa di Sam che infine Gollum decida di dar ascolto alla sua voce interiore malvagia, Scurrile. Avendo raggiunto il punto in cui era in procinto di pentirsi e rendersi totalmente devoto a Frodo, viene toccato da alcune parole molto dure da parte di Sam. Incapace di accettare ancora questa mancanza di fiducia in lui, Gollum si lascia andare a Scurrile, e decide di sbarazzarsi dei due hobbit (SdA 766-767). Questo passaggio è molto forte ed emozionale. Momentaneamente, mentre Sam e Frodo sono addormentati, Gollum torna ad essere Smeagol, e avverte il peso dell'età, ed il pesante fardello di essere uno schiavo sottomesso all'Anello:

«Per un attimo fugace, se uno dei dormienti l'avesse potuto vedere, avrebbe avuto l'impressione di mirare un vecchio Hobbit stanco, logorato dagli anni che lo avevano trascinato assai oltre il suo tempo, lungi dagli amici e dai parenti, dai campi e dai fiumi della giovinezza, ormai nient'altro che un vecchio e pietoso relitto».

Qui ci viene mostrato che Gollum non è interamente malvagio. Egli è infatti stanco della sua perversità, e vuole morire pacificamente, come avrebbe dovuto fare, molte centinaia di anni prima. Egli può ancora ricordare un tempo in cui non aveva alcuna conoscenza dell'Anello. Si ricorda di una vita ordinaria e felice, e sa che la sua vita avrebbe potuto non esser colmata di miseria senza fine. Io per primo, sono stato colpito da questa apparente tristezza e rimorso che prova. Fa stupire quanto (poco) attentamente Wilson e Muir abbiano letto Il Signore degli Anelli, prima di scrivere le loro recensioni.

Una questione che si solleva di conseguenza è se dobbiamo biasimare Sam per la sua mancanza di fiducia. Egli sta solo cercando di proteggere il suo padrone, e visto il passato di Gollum, Sam sente che non possono fidarsi di lui. Lo stesso Tolkien non è così indulgente. Egli è oltre modo duro con Sam in alcune delle sue lettere, e lo biasima per il fallimento nel pentimento di Gollum (110, 221, 234n). D'altro canto, ci dice anche che questo fu per il meglio: "Sebbene l'amore [per Frodo] si fosse fortificato giorno dopo giorno, esso non avrebbe potuto strapparlo alla padronia dell'Anello" (330) In altre parole, non si sarebbero potuti mai fidare di Gollum completamente. "Lui lo odiava [l'Anello] ed amava, così come odiava ed amava se stesso. Non poteva liberarsene: non aveva più alcuna forza di volontà" (SdA 89).

Alla fine, sarà Gollum a salvare la battaglia. Sulla cime del Monte Fato, Frodo decide di non gettarlo (l'Anello, N.d.T.) nel fuoco dove un tempo era stato forgiato. Egli lo reclama per sé, e facendo questo, persegue la causa di Sauron. Gollum salta addosso a Frodo e gli stacca con un morso il dito che porta l'Anello. Nel suo finale momento di gioia, Gollum salta oltre il bordo e giù nella fornace. L'Anello viene distrutto dopo tutto. Ancora, vediamo che gli intenti malvagi perseguono la causa del bene. Senza l'aiuto di Gollum, l'Anello non sarebbe mai stato distrutto. Sauron avrebbe certamente catturato Frodo, e il mondo sarebbe piombato nella tenebra eterna.

Dobbiamo forse giudicare l'ultima azione di Gollum come un atto di bontà? La risposta è di sicuro no. Se Gollum fosse stato capace di impedirlo, non sarebbe mai precipitato nelle fiamme. Sarebbe fuggito con l'Anello e, alla fine, Sauron avrebbe trovato anche lui. Anche se proviamo simpatia per lui, e gratitudine, è un atto di malvagità che salva il mondo, non un atto di bontà: "Gollum [è] miserevole, ma muore in persistente malvagità" (Lettere 234). Marion Zimmer Bradley suggerisce che sia un inconscio atto di amore che fa saltare Gollum giù dal precipizio, e che "egli genuinamente salva Frodo, che ama tanto quanto odia" (123). Su questo punto, credo che Bradley si sbagli. Gollum è al di là di qualsiasi sentimento d'amore quanto prende l'Anello a Frodo. Suggerire che egli si suicidi per amore di Frodo è ingannevole. E' un atto del Male. Non è amore che sente, ma desiderio, un incontrollabile desiderio per il suo "tesoro". Sulla cima di Monte Fato, egli è al di là di ogni bontà. Egli aveva già realizzato di essere oggetto di reprimende da parte di Sam, e di lì in avanti vi sono solamente pensieri malefici nella sua mente.

"Gollum è per me soltanto un 'personaggio' - una persona immaginaria - che affrontava le situazioni agendo così e così sotto tensioni opposte" (Letters 233). È ciò che è, e nient'altro. Ancora, abbiamo un personaggio che non rientra in nessuno stereotipo preconcetto. Vediamo un personaggio che è un po' misterioso per noi, così come Tom Bombadil. Quando arriva a Gollum, Tolkien non ha intenzione di guidarci per farci adottare una certa opinione, ad esempio che Gollum sia definitivamente malvagio. Ci lascia, in quanto lettori, decidere cosa alla fine pensare di questa creatura. Gollum è complesso perché non possiamo definirlo facilmente. E' Malvagio, Buono e Neutrale, tutto in uno, e questo è il motivo per cui abbiamo tante impressioni differenti su di lui.


[9] Gollum ha almeno seicento anni, ma tutto ciò a causa dell'Anello. un Portatore dell'Anello non muore, "continua semplicemente, fin quando ogni singolo minuto è stanchezza ed esaurimento". Gollum si suppone dovesse vivere solo circa un centinaiod'anni, ma l'Anello estende la sua vita, sebbene non gli doni più vita. "E se [il Portatore] adopera spesso l'Anello per rendersi invisibile, sbiadisce" (SdA 60), ovvero, alla fine non sarà niente più che un'ombra; un morto vivente.

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